Truffa delle mense, carne “fetida” nei pasti delle scuole di Atessa
Maxi operazione a Napoli contro un’organizzazione che avrebbe fornito prodotti avariati alle mense scolastiche e ospedaliere. Una parte delle forniture sospette sarebbe finita nelle mense del San Luca, Cinalli e Aia Santa Maria del centro della Val di Sangro
ATESSA. Carne “fetida” servita nelle mense delle scuola di Atessa. C’è anche il centro della Val di Sangro tra i comuni coinvolti nella maxi truffa delle mense che a portato a sei misure cautelari a Napoli. Destinatari dei provvedimenti sono imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere. E alcune delle forniture sospette sono finite anche ad Atessa nelle scuole «San Luca», «Cinalli» e «Aia Santa Maria». Qui gli alunni avrebbero mangiato «prodotti carnei fetidi». La vicenda era già venuta alla luce nel 2009 (leggi) e, come spiega il sindaco Nicola Cicchitti "l'appalto alla ditta campana è stato già revocato".
L’operazione dei carabinieri di Napoli ha portato alla luce anche altre truffe. Ai bimbi che frequentano la «De Amicis» di Camposano (Napoli) sarebbero stati presentati «prodotti mangiati dai topi». Ai plessi scolastici di Montesano Sulla Marcellana (Salerno) veniva consegnata acqua di rubinetto al posto di quella minerale. Agli anziani ospiti dell’istituto per anziani di Val della Torre (Torino), infine - stando sempre ai contenuti dell’ordinanza - anzichè carne di bovini di razza piemontese, come previsto dal capitolato d’appalto, veniva data carne di bovini provenienti dalla Polonia.
L’operazione è scattata stamani, al termine di indagini coordinate dalla Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli e condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Gruppo Carabinieri Tutela per la Salute di Napoli. Oltre alle misure cautelari, sono state eseguite 53 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di 53 persone fisiche o giuridiche e in enti pubblici e locali. Secondo le indagini, gli indagati avevano dato vita a un’associazione per delinquere che, dal 2009, si era resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibile - secondo l’accusa - a una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere.
I delitti - stando all’ipotesi dell’accusa - sono stati messi in campo grazie alle collusioni e alla compiacenza di pubblici funzionari, i quali non avrebbero fatto gli accertamenti nei confronti della società. Gli episodi di corruzioni sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d’appalto bandite dagli enti locali (in questo caso - secondo l’accusa - anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell’aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza - sempre secondo l’accusa - con la compiacenza di funzionari sanitari delle ASL). In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, diversi da quelli stabiliti nelle gare d’appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA