VASTO

Un centinaio di tartarughe fuggite dalla Villa comunale

Le guardie ambientali volontarie: «Tre anni fa erano 237, sono fra le specie più invasive al mondo». L’assessore: «Uscite dalla recinzione bucata, ma ora è stata riparata»

VASTO. Tanti anni fa ne erano state censite 237. Dopo gli interventi di manutenzione e di pulizia del laghetto della villa comunale mancano all’appello un centinaio di tartarughe, testuggini palustri della specie Trachemys Scripta, tra le più invasive al mondo. A lanciare l’allarme è stato Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav (guardie ambientali volontarie).

«A parte le tempistiche che sono state più lunghe del solito, desta perplessità il fatto che il numero delle tartarughe si è drasticamente ridotto, quasi dimezzato», commenta Cannarsa, «tre anni fa ne erano state censite 237 alla presenza dei carabinieri forestali del Cites».

Che fine hanno fatto le tartarughe? «Circa sette-otto sono state ritrovate morte nella fontana dove erano state trasferite per consentire le operazioni di pulizia del laghetto», spiega l’assessore ai Servizi manutentivi, Alessandro D’Elisa, «ma non escludo che tante altre siano fuoriuscite dalla recinzione che in alcuni punti era rotta».

Le testuggini rimaste sono state censite e catalogate in base al sesso dal servizio veterinario della Asl. La loro presenza nel laghetto della villa comunale - un tempo popolato solo di pesci e oche - è da ricondurre al discutile comportamento dei cittadini che, dopo aver acquistato le testuggini nei negozi, hanno deciso di disfarsene. Si tratta di una specie esotica che causa gravi danni all’ecosistema. Proprio per questa ragione il Comune è stato costretto a presentare denuncia di possesso al ministero dell’Ambiente.

I cancelli della villa comunale sono stati riaperti nei giorni scorsi. Gli interventi di manutenzione e pulizia hanno riguardato soprattutto il laghetto che si presentava putrido e melmoso. Oltre alla bonifica dello stagno è stata installata una nuova recinzione in sostituzione della rete di plastica ormai deteriorata e rotta in più punti. «Sono interventi di ordinaria manutenzione che hanno richiesto dei tempi lunghissimi», annota il comandante provinciale Geav, «nei mesi scorsi ho segnalato ai carabinieri forestali, non senza difficoltà, la problematiche delle tartarughe che uscivano dal laghetto, attraverso i buchi nella rete, circostanza che doveva essere impedita trattandosi di specie molto invasiva che crea problemi alla biodiversità acquatica».