<strong>Il dibattito</strong>. Il senatore del Pd: il recupero delle aree industriali e la rinascita del centro storico

«Usciamo dal consorzio»

Legnini: la Regione ridia a Chieti i soldi che le spettano

CHIETI. La ripresa passa anche per il recupero dell’ex area industriale e la rivitalizzazione del centro storico ai fini culturali e turistici, ma un obiettivo si consegue con la sinergia delle forze e degli interventi, non certo con il boicottaggio che danneggia solo Chieti. E’ il senso dell’intervento del senatore Giovanni Legnini del Pd nell’ambito dei servizi del Centro sulla rinascita cittadina.

«La giunta del sindaco Francesco Ricci con una decisione attesa da circa 30 anni, di enorme portata per lo sviluppo e l’occupazione della Val Pescara, ha varato progetti di recupero delle più grandi aree abbandonate in Val Pescara puntando anche su nuove aree produttive, 28 ettari di aree industriali per una diversa vocazione e altri 28 per attività produttive, oltre all’ex Burgo che manterrà una destinazione produttiva. Opportunità di investimenti di enorme entità che potranno generare una nuova fase di sviluppo e sistemazione infrastrutturale e urbana di Chieti scalo».

Ma intanto il consorzio Asi pur avendo dato un parere favorevole al progetto è ricorso al Tar.
«Io mi chiedo: per quale interesse? Non dovrebbe il consorzio agevolare gli insediamenti invece di ostacolarli? Il centrodestra si è opposto alle scelte della giunta. Ma da che parte vuole stare per il futuro: dalla parte dello sviluppo o dell’immobilismo, come è accaduto nei 13 anni della sua amministrazione? Io penso che dobbiamo andare avanti senza tentennamenti, concludendo accordi con le categorie produttive e del commercio e credo anche che dobbiamo dare una risposta forte alla improvvida iniziativa del consorzio. Dobbiamo uscire dal consorzio industriale. Basta con un ente che chiede solo soldi alle imprese, che non favorisce nessun insediamento e addirittura li ostacola».

Chieti non è solo area industriale, Far rinascere il centro storico è una scommessa altrettanto importante.
«Intanto apprezzo le iniziative e le idee espresse dal presidente della Fondazione Carichieti, l’architetto Mario Di Nisio. Anche qui siamo in presenza di scelte di enorme rilevanza. Il Comune, dopo aver recuperato con un bellissimo progetto la Villa comunale restituendola ai cittadini e avviata la risistemazione di una parte importante delle strade, si accinge a dar corso alla costruzione di un moderno tunnel che consentirà un accesso pedonale al centro storico, svuotandolo del traffico soffocante, ad avviare il raddoppio del parcheggio di via Gran Sasso, a rifare la pavimentazione del corso e a ristrutturare piazza San Giustino».

Anche qui è muro contro muro.
«La minoranza si oppone, come sempre, senza alcuna capacità costruttiva. Ma questi progetti e l’avvio della progettazione della cittadella giudiziaria restituiranno decoro al centro storico e lo renderanno più attrattivo. Abbiamo assistito a un’estate straordinaria, grandi eventi e manifestazioni di qualità. Chieti è stata la migliore tra le città abruzzesi. Ora si può concretizzare la rivitalizzazione del centro storico, anche le imprese private devono dare il loro contributo. Ci si oppone in nome di quale interesse?».

Il sindaco ha protestato per i tagli ai servizi sociali e al teatro. Dietro c’è un progetto di boicottaggio?
«Il centrodestra, il Pdl, piuttosto che esercitarsi in critiche incomprensibili e attacchi strumentali, restituisca a Chieti i soldi del teatro e dei servizi sociali, come chiesto da Ricci. Non si erano mai verificati, con il vecchio centrodestra e il centrosinistra al governo regionale, tagli di questa entità che rischiano di far ripiombare il teatro nel baratro e di sopprimere servizi per i più deboli. Ridate i soldi che spettano a Chieti, il resto sono chiacchiere».