Vasto, tolta la casa popolare alla coppia dello spaccio
Provvedimento del Comune dopo la richiesta del commissariato di polizia. Ricorso del difensore dei coniugi arrestati: "Prima devono essere processati"
VASTO. «Abbiamo scoperto nel quartiere San Paolo un appartamento popolare che veniva usato per spacciare droga: è stata chiesta la revoca dell’assegnazione». È quanto aveva annunciato il 19 gennaio, a margine della conferenza stampa sull’operazione anti-droga “Pincher”, il vicequestore Cesare Ciammaichella. Ieri la richiesta del dirigente del commissariato è stata accolta.
Il Comune ha dichiarato decaduti dall’assegnazione dell’appartamento di edilizia residenziale pubblica S.B., 33 anni, e la moglie L.G., 30 anni . Il provvedimento preso dai membri della commissione assegnazioni è stato firmato dal dirigente comunale Vincenzo Marcello. L.G. e il marito hanno tempo 30 giorni per opporsi al provvedimento. «Lo faremo molto prima. Oggi stesso presenterò ricorso contro un provvedimento doppiamente ingiusto», annuncia il legale della donna , l’avvocato Raffaele Giacomucci. «Intanto L.G.deve ancora essere giudicata e quindi fino a prova contraria non è colpevole di nulla», rimarca il legale. «In secondo luogo nella peggiore delle ipotesi lo spaccio avveniva all’esterno dell’appartamento, non in quella casa».
Non la pensa allo stesso modo polizia. La decisione dell’amministrazione comunale è comunque un messaggio ben preciso in favore della legalità e della trasparenza e potrebbe costituire un importante precedente. Sono diverse le situazioni analoghe, infatti, in città e nel circondario.
L’operazione “Pincher” chiamata come la razza del cane poliziotto che aiutò gli investigatori a recuperare la droga, scattò all’alba del 19 gennaio nel quartiere San Paolo. La polizia, su richiesta dei residenti esasperati dalla presenza di tossicodipendenti nella zona, fece irruzione in una palazzina popolare all’interno della quale i sospettati erano riusciti a creare una sorta di ambulatorio. I clienti entravano da un portone, pagavano la droga in un’area reception, poi uscivano da un portone secondario.
«Abbiamo impiegato settimane per ricostruire i movimenti», dice il vicequestore Ciammaichella. Quella mattina, all’arrivo della polizia, L.G. lanciò un involucro contenente cocaina dalla finestra. Grazie al pincher la droga venne recuperata. L.G. e altri 4 presunti complici furono fermati. La polizia chiese all'Ater e al Comune la revoca della casa popolare. Ieri l’epilogo.
Paola Calvano
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