il batterista di Altino
Angelucci sfodera il disco “Changes”
CHIETI. Non soltanto un titolo, ma rappresenta anche un’evoluzione del suo percorso artistico. È stato pubblicato lo scorso 9 luglio “Changes”, il nuovo disco del batterista abruzzese Nicola...
CHIETI. Non soltanto un titolo, ma rappresenta anche un’evoluzione del suo percorso artistico. È stato pubblicato lo scorso 9 luglio “Changes”, il nuovo disco del batterista abruzzese Nicola Angelucci.
La predominanza del ritmo e della matrice afro-americana a cui Angelucci aveva abituato gli ascoltatori nei suoi lavori precedenti, lascia spazio a «un’attenzione più marcata all’elemento melodico, alla cantabilità». Un’altra particolarità di “Changes” è aver incluso soltanto brani originali e inediti, alcuni dei quali scritti e interpretati dalla talentuosa pianista, cantautrice e cantante jazz tedesca Olivia Trummer. Compagni di viaggio in questa nuova avventura artistica sono anche Gabriele Mirabassi, perugino, tra i clarinettisti più apprezzati al mondo, e il versatile e raffinato musicista abruzzese Luca Bulgarelli, al contrabbasso.
Classe 1979, originario di Altino (Chieti), Nicola Angelucci è considerato un autentico fuoriclasse. Ha lavorato con celebri nomi del mondo jazz internazionale, e tra i nomi figurano quelli di Benny Golson, Wynton Marsalis, Joey DeFrancesco, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Bob James. Da diversi anni fa parte del Fabrizio Bosso Quartet. Ha collaborato, tra gli altri, con Mario Biondi, Enrico Rava, Gegè Telesforo. Ha al suo attivo circa sessanta dischi registrati da sideman, due da leader e cinque da co-leader.
Il primo disco da leader, “The First One”, è stato pubblicato nel 2010 per Via Veneto Jazz e ha visto la partecipazione di Sam Yahel, Jeremy Pelt, Kengo Nakamura, Johannes Weidenmueller, Francesco Puglisi, Roberto Tarenzi e Paolo Recchia. Il suo secondo lavoro sempre da leader, “Beyond the drums”, risale, invece, al 2013, con un ospite d’eccezione: il chitarrista americano Peter Bernstein, che è andato ad aggiungersi a Paolo Recchia, Roberto Tarenzi e Francesco Puglisi.
Angelucci è stato vincitore del Baronissi Jazz nel 2000 e nel 2004, del Gran Prix du Public al Tramplin Jazz d’Avignon nel 2002 e del 26th Hoeilaart Jazz Contest in Belgio nel 2004. È stato direttore artistico dell’Altino Jazz dal 2008 al 2012 e dell’AddaJazz nel 2017. (r.a.b.)
La predominanza del ritmo e della matrice afro-americana a cui Angelucci aveva abituato gli ascoltatori nei suoi lavori precedenti, lascia spazio a «un’attenzione più marcata all’elemento melodico, alla cantabilità». Un’altra particolarità di “Changes” è aver incluso soltanto brani originali e inediti, alcuni dei quali scritti e interpretati dalla talentuosa pianista, cantautrice e cantante jazz tedesca Olivia Trummer. Compagni di viaggio in questa nuova avventura artistica sono anche Gabriele Mirabassi, perugino, tra i clarinettisti più apprezzati al mondo, e il versatile e raffinato musicista abruzzese Luca Bulgarelli, al contrabbasso.
Classe 1979, originario di Altino (Chieti), Nicola Angelucci è considerato un autentico fuoriclasse. Ha lavorato con celebri nomi del mondo jazz internazionale, e tra i nomi figurano quelli di Benny Golson, Wynton Marsalis, Joey DeFrancesco, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Bob James. Da diversi anni fa parte del Fabrizio Bosso Quartet. Ha collaborato, tra gli altri, con Mario Biondi, Enrico Rava, Gegè Telesforo. Ha al suo attivo circa sessanta dischi registrati da sideman, due da leader e cinque da co-leader.
Il primo disco da leader, “The First One”, è stato pubblicato nel 2010 per Via Veneto Jazz e ha visto la partecipazione di Sam Yahel, Jeremy Pelt, Kengo Nakamura, Johannes Weidenmueller, Francesco Puglisi, Roberto Tarenzi e Paolo Recchia. Il suo secondo lavoro sempre da leader, “Beyond the drums”, risale, invece, al 2013, con un ospite d’eccezione: il chitarrista americano Peter Bernstein, che è andato ad aggiungersi a Paolo Recchia, Roberto Tarenzi e Francesco Puglisi.
Angelucci è stato vincitore del Baronissi Jazz nel 2000 e nel 2004, del Gran Prix du Public al Tramplin Jazz d’Avignon nel 2002 e del 26th Hoeilaart Jazz Contest in Belgio nel 2004. È stato direttore artistico dell’Altino Jazz dal 2008 al 2012 e dell’AddaJazz nel 2017. (r.a.b.)