Arte, Pescara riscopre i suoi ruggenti anni
Dopo mezzo secolo al nuovo polo culturale MicHub ecco la ricostruzione di installazioni di Kounellis, Fabro, Merz, Pisani
PESCARA . Una ricostruzione delle installazioni di Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Vettor Pisani esposte da Mario Pieroni al Bagno Borbonico in via delle Caserme, a Pescara, nei ruggenti anni Settanta – quando la città adriatica palpitava delle energie e delle ispirazioni di un clima culturale straordinario nel mondo dell’arte europea – è al centro del progetto espositivo “Imago Museum /Arte Povera e oltre” che Fondazione Pescarabruzzo presenta domani in via Michelangelo negli spazi dell’innovativo polo culturale MicHub.
Il progetto Arte Povera e Oltre nasce in collaborazione con Fondazione No Man’s Land (Nml) di Loreto Aprutino, che in ideale dialogo tra passato e presente presenta nelle sale attigue opere degli artisti già ospitati nel sito en plein air di No Man’s Land con installazioni permanenti in contrada Rotacesta di Loreto. Lavori di Jimmie Durham, Alberto Garutti, Fabrice Hyber, Gülsün Karamustafa, Felice Levini, H.H. Lim, Donatella Spaziani e Leonid Tishkov.
Dopo quasi 50 anni tornano a Pescara le installazioni artistiche del Bagno Borbonico donate da Pieroni, presidente della Nml Foundation, e accolte da Fondazione Pescarabruzzo nel recuperato edificio «cercando di ricostruire nella misura del possibile le installazioni di allora, riportando in città un segmento della propria storia artistica». Con il taglio del nastro previsti autorevoli interventi nonché la visita guidata allo spazio espositivo Imago Museum/ Arte Povera e Oltre e performance di Carla Tatò all’interno del Cubo specchiante di Fabro, opera concessa in comodato per 5 anni all’Imago Pescara.
Con Allestimento teatrale Luciano Fabro ( (Torino, 20 novembre 1936 – Milano, 22 giugno 2007) colloca il lavoro tra due discipline artistiche: l’arte tattile e visiva e il teatro visivo e sonoro. Si tratta di un cubo specchiante in ogni sua parte vi si entra attraverso un passaggio che si può aprire facendo scorrere uno dei lati. Il lavoro dell’artista piemontese esponente di spicco dell’Arte povera, viene aperto al pubblico con la voce narrante dell’attrice la quale non sarà visibile, il pubblico rifletterà sé medesimo nelle pareti specchianti dell’esterno. Nell’immaginario del greco Kounellis (Il Pireo, 23 marzo 1936 – Roma, 16 febbraio 2017), genio dell’Arte povera, ispirato profondamente dalla drammaticità del luogo (il bagno penale), si mette in relazione il porto di Pescara con quello della città di Anversa del ‘600; l’artista evoca criticamente l’emergere del mondo borghese moderno.
All’esterno dell’edificio sede della mostra è installata una serie di numeri al neon di Mario Merz (Milano, 1º gennaio 1925 – Milano, 9 novembre 2003), l’artista degli igloo, che riprende la progressione numerica di Fibonacci, matematico pisano del Medioevo. La serie – dove ogni numero è la somma dei due precedenti 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 ecc. – indica la crescita esponenziale delle forme nel mondo organico e sociale.
Vettor Pisani (Bari, luglio 1934 – Roma, 22 agosto 2011) pittore, architetto e drammaturgo, con l’installazione “Il coniglio non ama Joseph Beuys” si mette virtualmente in dialogo con l’artista tedesco. Pisani, artista dei più colti ed enigmatici del suo tempo, ripercorre criticamente gli anni più bui del secolo scorso lasciando intravedere nell’orrore anche l’elemento poetico e ironico che contraddistingue tutte le sue opere. È stato ricostruito anche il contesto interpretativo di una cella carceraria immaginaria per ricordare che Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 26 gennaio 1940 – Spoltore, 11 ottobre 2019) creò, nel 1976, l’installazione site specific per il Bagno Borbonico «e porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo».