Cristicchi, un nuovo vocabolario che inizia con la parola “felicità”
Un viaggio alla ricerca della felicità e del valore delle parole e dei significati veri, perduti, dimenticati che possono essere «un'ancora di salvataggio». Simone Cristicchi costruisce un nuovo...
Un viaggio alla ricerca della felicità e del valore delle parole e dei significati veri, perduti, dimenticati che possono essere «un'ancora di salvataggio». Simone Cristicchi costruisce un nuovo vocabolario in “HappyNext”, un libro uscito per La nave di Teseo+, che è anche un documentario di Andrea Cocchi e spettacolo teatrale.
«Ho cominciato questa ricerca perché avevo in mente un progetto più ampio sulle parole che in qualche modo nascondono tanti significati, sono come degli oceani. Felicità potrebbe essere la prima parola di un nuovo vocabolario che sarebbe bello riscrivere. Mi piacerebbe affrontare poi la parola amore, bellezza, fede. E magari, chissà, un progetto più ampio, perché credo che oggi le parole siano in sofferenza, maltrattate a volte, equivocate, e sarebbe bello tornare a sapere anche il loro significato etimologico. La parola felicità viene da felix che ha la stessa radice di fecondo. Però quanti sanno che è una parola che si utilizzava in agricoltura nell'antica Roma e si usava quando un albero era particolarmente generoso. Nell'etimologia troviamo significati che ci stupiscono» spiega Cristicchi, vincitore nel 2007 del Festival di Sanremo con “Ti regalerò una rosa” ed ex direttore artistico del Teatro Stabile Abruzzese.
È quello che accade in HappyNext che, ispirandosi ai “Comizi d'amore” di Pier Paolo Pasolini, sviluppa un percorso in sette parole chiave - attenzione, lentezza, umiltà, cambiamento, memoria, talento, noi. Attraverso una serie di interviste, Cristicchi mostra quanto siano diverse le idee di felicità. «Mi auguro che possa diventare un piccolo vademecum da consultare nei momenti di difficoltà. È un libro pieno di storie di vita. Dietro ogni parola c'è sempre un'esperienza. Lo metterei nella letteratura di viaggio questo libro, un viaggio più spirituale che fisico» sottolinea Cristicchi. Molte delle persone di cui scrive, con la loro visione di felicità hanno aperto nuove visioni. «Ho scelto persone che sono in cammino, che non hanno la schiavitù del dogma o di certezze preconfezionate, che hanno trovato una propria idea di felicità ma continuano a cercare, a camminare e questo è in linea con il mio percorso», spiega.
HappyNext è proprio questo: «È come se fosse un cartello stradale. Si presta a diverse interpretazioni: potrebbe essere la prossima felicità o la felicità del prossimo». Tra le risposte che hanno lasciato più sbalordito Cristicchi, quella di un bambino dell'asilo che quando gli ha chiesto “Cos'è per te la felicità?” ha risposto «Quando dormo». «Oggi gli adulti tendono a riempire le giornate dei propri figli con mille impegni e lui si sentiva felice quando si poteva riposare. Mi ha fatto pensare a quanto sia utile a volte annoiarsi, davvero nella noia nasce la creatività, lo diceva anche Cesare Pavese. I bambini sono i primi folli creatori».
Smuovere le idee e far dialogare diverse forme artistiche fra loro è sempre stata la caratteristica di Cristicchi. In questo caso è «partito dal documentario, poi ho trasferito la ricerca in uno spettacolo teatrale in cui tendo a smascherare le false felicità. Ha preso una forma sarcastica, quasi di denuncia. Il libro è più simile al documentario anche se la parte delle sette parole è presente anche nello spettacolo. Insomma, sono tutti e tre collegati fra loro» dice Cristicchi.
Il prossimo appuntamento è con il Paradiso di Dante: «Non recito i versi danteschi. Sarà uno spettacolo di monologhi e canzoni, anche inedite, che parla della ricerca dell'Eden che è il mito universale e assoluto dell'intera umanità. A partire dal Paradiso di Dante faccio un viaggio tra canzoni e musica con l'Orchestra sinfonica che mi accompagnerà in questa ricerca del Paradiso perduto che è molto legato alla felicità. Il coautore è Manfredi Rutelli. Debuttiamo il 21 luglio a San Miniato, in provincia di Pisa», spiega lo scrittore che ha vissuto la pandemia come «un momento di grande creatività. Ho ripreso in mano gli strumenti, la chitarra, il pianoforte, ho ricominciato a scrivere canzoni, non lo facevo da tanto tempo. Ho pensato e scritto questo libro. Un momento molto positivo anche se a livello economico ho subito una perdita veramente pesante. Non ho ricevuto nessun sussidio da parte dello Stato e ci tengo a dirlo, perché tanti come me versano nelle stese condizioni. Tutti ci siamo accorti di quanto abbiamo bisogno di respirare, di condividere. Ecco, il teatro forse è l'unico luogo dove ancora la comunità si può incontrare per interrogarsi» dice Cristicchi. E il prossimo libro sarà «su “Amore”, anche se è una parola abusata in mille modi, con lo stesso format di HappyNext. In fase di montaggio ci siamo resi conto che c'era un arcipelago di risposte differenti che hanno messo in luce che siamo identità uniche e irripetibili».