Follia, caduta e creazione: tra Shakespeare e Beckett ecco “Aspettando Re Lear”
PESCARA. Nella doppia veste di interprete e regista Alessandro Preziosi porta in scena la rilettura contemporanea della tragedia “Re Lear” di William Shakespeare, insieme a Nando Paone, volto...
PESCARA. Nella doppia veste di interprete e regista Alessandro Preziosi porta in scena la rilettura contemporanea della tragedia “Re Lear” di William Shakespeare, insieme a Nando Paone, volto familiare alla platea della commedia cinematografica e televisiva, e con l’arricchimento scenico delle opere dell’artista Michelangelo Pistoletto. “Aspettando Re Lear”, questo il titolo dell’allestimento, è in cartellone a Pescara per la 58ª stagione teatrale della Società “Luigi Barbara”. Appuntamento al Circus stasera alle 21, replica domani alle 17.
“Aspettando Re Lear” è un testo di Tommaso Mattei dall’opera del 1605-06 del Bardo. L’adattamento, con richiamo evidente già nel titolo a “Aspettando Godot” di Beckett, si concentra sul momento chiave della tragedia shakespeariana, la tempesta che colpisce il re di Britannia mentre vaga in balìa degli elementi dopo il disastro combinato con le figlie Goneril, Regan e Cordelia. «Lear, accompagnato dal conte di Kent, sotto le mentite spoglie del servo Caio, e dal fedele Fool, a sua volta “interpretato” con arguzia da Cordelia, amorevolmente impegnata a farlo rinsavire, sembra assistere inerme allo sconvolgimento dell’ordine naturale fino all’inaspettato finale» si legge nelle note di presentazione «Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo se stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come “Aspettando Godot” ci rivela quel che accade “dopo che il vecchio cade”». Alessandro Preziosi è il sovrano immaginato da Shakespeare, che vuole abdicare e dividere il regno tra le figlie, proponendo loro, in un eccesso di vanità senile, una gara in cui ognuna riceverà dei territori in proporzione all’amore che verso di lui saprà dimostrare con le parole. Da qui intrecci e trame nei cinque atti in versi e prosa della tragedia. La rilettura moderna di Mattei e Preziosi guarda alle vicende dei personaggi positivi e approfondisce, attualizzandolo, il tema del rapporto padri-figli indagato dalla poesia del Bardo. Dopo i successi al Napoli Festival e al Teatro romano di Verona, Preziosi è in tournée con lo spettacolo, che vede lo spazio scenico immaginato dalla sua regia visionaria arricchirsi delle opere del pittore e scultore Michelangelo Pistoletto, maestro dell’Arte Povera, materiali che si animano magicamente alla presenza degli attori. Le musiche di Giacomo Vezzani accompagnano la discesa nella follia del re patriarca e lo sprofondare della fidata corte nell’oblio della cecità. Preziosi è affiancato da Nando Paone nel ruolo del conte di Gloucester, Arianna Primavera (Cordelia), Roberto Manzi (il conte di Kent), Valerio Ameli (Edgar, figlio di Gloucester). “Aspettando Re Lear” è anche uno spettacolo sulla relazione Uomo-Natura, sulla perdita e ritrovamento dei valori. Si parla di follia, potere che distrugge, solitudine, caos dentro e fuori, «unico ordine possibile» per usare le parole di Pistoletto, che firma anche i costumi, realizzati con materie sostenibili. Sulla commistione arte contemporanea e teatro, il Preziosi regista dice: «A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso, che si realizza nella connessione equilibrata tra artificio e Natura. L’uomo deve cercare di non essere debitore alla Natura di ciò che indossa: il senso dell’abito, del superfluo, dello stretto necessario sono tematiche di Pistoletto che porto a teatro. L’uomo nella sua nudità trova se stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo».