“La Pantera Rossa”, in un libro la vita del partigiano Brancadoro
PESCARA. “La Pantera Rossa. Storia del partigiano Guido” di Bruno Dante ricostruisce la tragica ed eroica vicenda dell’abruzzese Guido Brancadoro, combattente per la libertà, morto fucilato in...
PESCARA. “La Pantera Rossa. Storia del partigiano Guido” di Bruno Dante ricostruisce la tragica ed eroica vicenda dell’abruzzese Guido Brancadoro, combattente per la libertà, morto fucilato in Francia a soli 21 anni. Il libro è stato presentato dall’autore e dall’Anpi L’Aquila a Castel del Monte, paese di nascita nel 1921 di Brancadoro, la cui famiglia si trasferì in Francia quando lui aveva 4 anni. A 13 anni Guido iniziò a lavorare in miniera col padre e giovanissimo aderì al partito comunista francese, che Guido chiamava la Pantera Rossa. Entrato nella Resistenza, a vent’anni fu catturato dalla gendarmeria, processato da un tribunale speciale e condannato a vent’anni di lavori forzati. Colpito in carcere da nuove accuse, scrive Dante nel libro, Brancadoro fu condannato a vita e, ritenuto pericoloso dal governo collaborazionista di Vichy, trasferito nel bagno penale di Fontevraud-L’Abbaye; dopo tre mesi fu prelevato dai nazisti e portato nel penitenziario di Lille e poco dopo, il 30 aprile 1942, fucilato. Prima dell’esecuzione scrisse due fiere e toccanti lettere ai familiari, riportate nelle pagine di Bruno Dante. Il 1° settembre il Comune di Fenain ha celebrato l’80° anniversario della liberazione della città e la sindaca Arlette Dupilet ha reso omaggio a Guido Brancadoro leggendo la sua lettera ai genitori. Un monumento ai caduti militari e civili reca anche il suo nome. (afu)