La storia della liquirizia in Abruzzo
Oggi alle 18, nell’Auditorium di Santa Maria a Bitetto, in via Stazio 48 a Teramo, si terrà la presentazione del libro (nella foto la copertina) di Adriano De Ascentiis “Storia della liquirizia in...
Oggi alle 18, nell’Auditorium di Santa Maria a Bitetto, in via Stazio 48 a Teramo, si terrà la presentazione del libro (nella foto la copertina) di Adriano De Ascentiis “Storia della liquirizia in Abruzzo” (Ricerche&Redazioni).
All’evento, organizzato in collaborazione con la Condotta Slow Food Pretuziana, il Wwf Teramo e l’Ordine degli architetti della Provincia di Teramo, interverranno insieme all’autore: Luigi Ponziani, assessore alla Cultura del Comune di Teramo, Marcella Cipriani,fFiduciario della Condotta Slow Food Pretuziana, Silvia De Paulis, del Comitato esecutivo Slow Food nazionale, e Dante Caserta, vice-presidente del Wwf Italia. Il libro, che ha una presentazione firmata dal naturalista Aurelio Manzi, racconta l’affascinante storia della presenza, coltivazione e trasformazione della liquirizia in Abruzzo, con un focus particolare sulla città di Atri. Usata fin dall’antichità come farmaco, la radice di liquirizia, intorno al Settecento, iniziò a essere adoperata a scopo alimentare, in particolare nella preparazione di dolci e caramelle. Adriano De Ascentiis, direttore dell’’Oasi Wwf Riserva dei Calanchi di Atri, da anni sta conducendo una ricerca sulla storia e sull’evoluzione degli ambienti naturali, del paesaggio e delle specie di piante e animali della provincia di Teramo e non solo. In questo volume ripercorre le vicende che legano la liquirizia alle genti dell’Abruzzo, soprattutto quello costiero. Un viaggio che, attraverso un’approfondita ricerca d’archivio, permette al lettore di tuffarsi nelle storie che hanno consentito la nascita di una vera economia, dove opifici, operai e contadini sono stati per un lungo periodo attori di un processo di industrializzazione di territori strettamente legati all’agricoltura di sostentamento e alla pastorizia. Nel libro si trovano informazioni inedite, racconti di vita, fotografie, cartografie e stampe antiche che aiutano a comprendere il forte legame di queste terre con la “radice dolce”.
All’evento, organizzato in collaborazione con la Condotta Slow Food Pretuziana, il Wwf Teramo e l’Ordine degli architetti della Provincia di Teramo, interverranno insieme all’autore: Luigi Ponziani, assessore alla Cultura del Comune di Teramo, Marcella Cipriani,fFiduciario della Condotta Slow Food Pretuziana, Silvia De Paulis, del Comitato esecutivo Slow Food nazionale, e Dante Caserta, vice-presidente del Wwf Italia. Il libro, che ha una presentazione firmata dal naturalista Aurelio Manzi, racconta l’affascinante storia della presenza, coltivazione e trasformazione della liquirizia in Abruzzo, con un focus particolare sulla città di Atri. Usata fin dall’antichità come farmaco, la radice di liquirizia, intorno al Settecento, iniziò a essere adoperata a scopo alimentare, in particolare nella preparazione di dolci e caramelle. Adriano De Ascentiis, direttore dell’’Oasi Wwf Riserva dei Calanchi di Atri, da anni sta conducendo una ricerca sulla storia e sull’evoluzione degli ambienti naturali, del paesaggio e delle specie di piante e animali della provincia di Teramo e non solo. In questo volume ripercorre le vicende che legano la liquirizia alle genti dell’Abruzzo, soprattutto quello costiero. Un viaggio che, attraverso un’approfondita ricerca d’archivio, permette al lettore di tuffarsi nelle storie che hanno consentito la nascita di una vera economia, dove opifici, operai e contadini sono stati per un lungo periodo attori di un processo di industrializzazione di territori strettamente legati all’agricoltura di sostentamento e alla pastorizia. Nel libro si trovano informazioni inedite, racconti di vita, fotografie, cartografie e stampe antiche che aiutano a comprendere il forte legame di queste terre con la “radice dolce”.