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16 gennaio

16 Gennaio 2025

Oggi, ma nel 1934, a Tripoli, nella Libia italiana, il quadrumviro della marcia su Roma Italo Balbo, di 38 anni, s’insediava quale governatore della colonia, dopo essere stato nominato l’1 gennaio scorso poiché ritenuto potenzialmente in grado di fare ombra al Duce e quindi spedito in terra d’Africa con la promozione che in realtà racchiudeva una sorta di punizione.

Rimarrà in carica fino al 28 giugno 1940 quando lascerà l’incarico al generale Rodolfo Graziani. Balbo, di Quartesana di Ferrara, classe 1896, il trasvolatore, col grado di Maresciallo dell’aria, prima della designazione nello scatolone di sabbia era, infatti, stato ministro dell’Aeronautica del regno, dal 12 settembre 1929 al 6 novembre 1933, e in quel ruolo aveva promosso l’Arma azzurra con le iconiche crociere aeree tra le quali vi era stata quella in Brasile, Orbetello-Rio De Janeiro, dal 17 dicembre 1930 al 15 gennaio 1931, e quella detta del decennale nell’America del nord, Orbetello-Chicago-New York-Roma, dall’1 luglio al 12 agosto 1933. E si era preparato ad essere il numero uno proprio di quel dicastero occupando lo scranno di sottosegretario al ministero dell’Aeronautica, dal 6 novembre 1926 al 12 settembre 1929, ed era stato, di fatto, il vice di Benito Mussolini che, da capo del governo, si era tenuto l’interim, dal 30 agosto 1925, e lo riprenderà in concomitanza con l’invio strategico di Balbo a Tripoli (nella foto, particolare, le onoranze organizzate per l’arrivo del gerarca nello scatto ripreso dal settimanale “L’illustrazione italiana”, numero 3, del 21 gennaio 1934).

E, tra l’altro, in Libia morirà, il 28 giugno 1940, pilotando un Siai Marchetti S.M. 79 “Sparviero” da Derna verso Tobruch. Quanto alla politica adottata nel suo mandato, seguendo il volere del figlio del fabbro di Predappio Balbo spingerà all’estremo la popolazione della Libia da parte di italiani, che saranno ritenuti dei veri e propri pionieri dell’integrazione con i locali musulmani. Oltre a promuovere la realizzazione di infrastrutture, soprattutto nei villaggi più decentrati, imporre la chiusura dei campi di concentramento, decretare la controversa concessione della cittadinanza tricolore ai libici che si distingueranno nel servizio in favore del Belpaese, promuoverà con vari espedienti il turismo dallo Stivale verso la nuova terra.