Lippolis e “Le donne che non muoiono” La lettura salva la vita
La scrittrice pescarese d’adozione torna con un romanzo e racconta di violenza e unione. Presentazione a Vasto
PESCARA. Le donne possono salvarsi dalla violenza prima che sia troppo tardi, trovando la forza in loro stesse e facendo rete tra loro. È questo il messaggio contenuto nel libro “Donne che non muoiono” di Maristella Lippolis, uscito lo scorso 25 ottobre nelle librerie pubblicato da Vallecchi, presentato al Fla – Festival di Libri e Altrecose di Pescara e che di cui l’autrice tornerà a parlare giovedì 21 novembre a Vasto, a Palazzo d’Avalos in dialogo con la giornalista Paola D’Adamo e con le letture di Raffaella Zaccagna, organizzazione del Comune con il Centro antiviolenza Donna Attiva.
Alice, Melania, Caterina, Diana, Olimpia, Cinzia, Amelia, Margherita, Marianna, Agnese, Romina, Lucia, Valentina: questi i nomi delle dodici protagoniste del romanzo costrette a fare i conti con la violenza di un uomo, ma alla quale riescono a reagire attraverso l’azione, magari con l’aiuto del caso, della fortuna, di un progetto preparato in solitudine o con l’aiuto di altre donne.
Il filo rosso che le unisce è la lettura: sono lettrici della libreria di Alice dove leggono storie che raccontano salvezze e vendette da cui trarre ispirazione e sostegno. «Possediamo tutte l’istinto di autodifesa, care sorelle», si legge tra le pagine del libro. «Ce l’hanno trasmesso le nostre madri selvagge dalle remote lontananze ancestrali e lo abbiamo dimenticato perché abbiamo smesso di pensare che ci potesse essere utile. Perché ci sarebbe stato sempre qualcuno a difenderci. Sarebbe bastato comportarci bene, da brave ragazze che non rientrano tardi la sera, per scansare i pericoli; da donne consapevoli, di quelle che non provocano, che non abbandonano, che comprendono». Un libro di grande attualità, non solo adesso, perché alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, ma perché ogni giorno sono migliaia le donne di ogni età vittime di soprusi, violenze fisiche e psicologiche che, troppo spesso, possono condurre alla morte. «Questa storia nasce dalla rabbia e dalla sensazione di impotenza che mi assale ogni volta che una donna viene uccisa e si allunga la catena dei femminicidi», spiega l’autrice. «Si è nutrita della dura realtà ma anche dell’immaginario regalato da libri e film che raccontano storie di fughe e salvezze, e di vendette più o meno cruente da parte di donne che non si arrendono. Della fiducia che “insieme si può”. E del privilegio di poter inventare una storia, quando ti sembra di poter fare poco altro. Perché, se non puoi cambiare la realtà, non subito come vorresti, puoi almeno immaginarne una diversa». Maristella Lippolis, ligure di nascita ma pescarese d’adozione, ha esordito in narrativa pubblicando racconti sulla rivista Tuttestorie diretta da Maria Rosa Cutrufelli. Nel 1999, con la raccolta di racconti “La storia di un’altra” ha vinto il Premio Piero Chiara. Seguono i romanzi “Il tempo dell’isola”, “Adele né bella né brutta” (finalista al Premio Stresa 2008), “Una furtiva lacrima”, “Raccontami tu”, libro di cui si incontrano alcune protagoniste anche in “Donne che non muoiono”, “Non ci salveranno i Melograni”, “Abbi cura di te”, “La notte dei bambini”. Già componente del direttivo nazionale della Società italiana delle Letterate, collabora con la rivista Leggendaria, con il Letterate Magazine rivista online della SIL, con centri antiviolenza e con numerose realtà associative che sostengono la cultura delle donne.