Lo scrittore Vilas all’Aquila: «Nei miei romanzi difendo bellezza, amore e libertà»
L’autore spagnolo tra i più amati nel mondo sarà domani all’università Parlerà del suo nuovo libro “Amor costante”: «La protagonista è punk»
L’AQUILA. «Tutti i miei libri danno respiro alla mia voglia di difendere bellezza, amore e libertà dalle insidie della vita di tutti i giorni». Dall’aeroporto di Barcellona, prima di imbarcarsi per l’Italia, in vista dell’incontro promosso dall’Università dell’Aquila in programma domani (alle 18 nell’aula magna “Alessandro Clementi” del dipartimento di Scienze umane), Manuel Vilas definisce così la sua ricerca come autore, con riferimento particolare al suo ultimo libro Nosotros, uscito da poco in Italia con il titolo Amor costante (Guanda 2023), al centro del confronto nel capoluogo abruzzese. Attraverso un sonetto di Francisco Quevedo, ripreso nella copertina della versione italiana del romanzo, l’autore aragonese ricostruisce con abilità la storia di Irene e di suo marito in un romanzo che esplora i confini della passione e del sentimento e, allo stesso tempo, propone un viaggio nelle profondità dell’anima di una donna intrappolata nel ricordo. La protagonista Irene ha vissuto una storia totalizzante con Marcelo, un amore che supera la morte, come quello di cui parla proprio Quevedo nei suoi versi. Quando Marcelo scompare, Irene parte alla ricerca di quello che sono stati, sulle orme dei luoghi visitati in precedenza. Si parlerà di questo, così come di altri volumi che hanno segnato la carriera dello spagnolo a livello internazionale. A dialogare con Vilas, autore di saggi, raccolte di poesie e romanzi, tra cui l’acclamato In tutto c’è stata bellezza, sarà Monica Bedana, traduttrice, interprete e insegnante di spagnolo, direttrice della scuola di spagnolo dell’Università di Salamanca a Torino.
Classe 1962, Vilas è di fatto uno degli autori spagnoli più amati dal pubblico internazionale e dalla stampa specializzata. Originario di Barbastro, vive tra Madrid e Iowa City, collaborando regolarmente con varie testate giornalistiche. La sua poetica intreccia indagine esistenziale, gusto per la narrazione e autofiction in uno scavo minuzioso e dettagliato, a tratti lirico, sul passato e sulle radici dell'autore. Ha pubblicato raccolte di poesie e romanzi, tra cui España, indicato dalla rivista Quimera come uno dei dieci romanzi in lingua spagnola più importanti del primo decennio del secolo. La sua opera è presente nelle principali antologie spagnole di poesia e narrativa. In tutto c’è stata bellezza (Guanda 2019), tradotto in oltre 20 lingue, è stato il primo libro pubblicato in Italia, dopo aver riscosso grande successo in patria, con dodici edizioni in un anno. El País e El Mundo lo hanno eletto miglior libro del 2018. Nel 2020 Guanda ha pubblicato il romanzo La gioia, all’improvviso, finalista al Premio Planeta 2019 in Spagna e al Premio Jean Monnet di letteratura europea in Francia, e nel 2021 la raccolta di poesie Amor e il romanzo I baci. Con Amor costante Manuel Vilas ha vinto il Premio Nadal 2023. L’incontro fa parte del cartellone delle attività culturali Univaq, una rassegna curata da Gianluigi Simonetti, Doriana Legge e Rosaria Caruso. In particolare, è stata la tenacia della docente di spagnolo d'ateneo, Magdalena León Gómez a permettere questo incontro, grazie a un'interlocuzione avviata un anno fa.
Vilas, è risaputo il forte approccio autobiografico ai suoi lavori. Vale anche per Amor costante, il libro che sta portando in giro?
Ho dato al personaggio di Irene delle sfumature della mia personalità, di quello che sono. Naturalmente, lei nel racconto va oltre, è un personaggio vivo. È molto passionale, come dovremmo essere tutti del resto, perché non possiamo trascorrere la nostra vita senza spenderla in passioni. Poi c'è qualcosa di diverso: la sua ossessione nel vivere la relazione è erotica e a tratti si lascia andare in momenti di ira, contro le gabbie del quotidiano che talvolta sfociano in atti di violenza. È quasi un personaggio punk e individualista.
La sua sembra una sfida agli establishment del presente.
Devo essere onesto in questo. Non posso certo prendermela con il sistema, con quello che chiamiamo il capitalismo perché tutti noi ne facciamo parte, approfittando delle tecnologie che ci mettono in contatto, dei mezzi di trasporto, delle modalità di pagamento. La mia critica, di fatto, non può essere aprioristica. Però, pur senza rinunciare a calarsi nel “sistema” è importante mantenerci ancorati a tutto quello che dà un senso alla vita, anche all’allegria che rappresenta quella gioia che nasce dal cuore e che prescinde dal successo che si ha nella vita.
Quali sono i suoi scrittori di riferimento?
Sicuramente Cervantes e Quevedo, ma anche Kafka.
Qual è il suo rapporto con l'Italia?
Torno sempre volentieri. L'Italia è sinonimo di bellezza. Sono innamorato di questo Paese, dal nord al sud, anche per la sua impronta culturale, dalla letteratura al cinema: possiamo parlare di Federico Fellini e di quel capolavoro che è 8 ½.
Classe 1962, Vilas è di fatto uno degli autori spagnoli più amati dal pubblico internazionale e dalla stampa specializzata. Originario di Barbastro, vive tra Madrid e Iowa City, collaborando regolarmente con varie testate giornalistiche. La sua poetica intreccia indagine esistenziale, gusto per la narrazione e autofiction in uno scavo minuzioso e dettagliato, a tratti lirico, sul passato e sulle radici dell'autore. Ha pubblicato raccolte di poesie e romanzi, tra cui España, indicato dalla rivista Quimera come uno dei dieci romanzi in lingua spagnola più importanti del primo decennio del secolo. La sua opera è presente nelle principali antologie spagnole di poesia e narrativa. In tutto c’è stata bellezza (Guanda 2019), tradotto in oltre 20 lingue, è stato il primo libro pubblicato in Italia, dopo aver riscosso grande successo in patria, con dodici edizioni in un anno. El País e El Mundo lo hanno eletto miglior libro del 2018. Nel 2020 Guanda ha pubblicato il romanzo La gioia, all’improvviso, finalista al Premio Planeta 2019 in Spagna e al Premio Jean Monnet di letteratura europea in Francia, e nel 2021 la raccolta di poesie Amor e il romanzo I baci. Con Amor costante Manuel Vilas ha vinto il Premio Nadal 2023. L’incontro fa parte del cartellone delle attività culturali Univaq, una rassegna curata da Gianluigi Simonetti, Doriana Legge e Rosaria Caruso. In particolare, è stata la tenacia della docente di spagnolo d'ateneo, Magdalena León Gómez a permettere questo incontro, grazie a un'interlocuzione avviata un anno fa.
Vilas, è risaputo il forte approccio autobiografico ai suoi lavori. Vale anche per Amor costante, il libro che sta portando in giro?
Ho dato al personaggio di Irene delle sfumature della mia personalità, di quello che sono. Naturalmente, lei nel racconto va oltre, è un personaggio vivo. È molto passionale, come dovremmo essere tutti del resto, perché non possiamo trascorrere la nostra vita senza spenderla in passioni. Poi c'è qualcosa di diverso: la sua ossessione nel vivere la relazione è erotica e a tratti si lascia andare in momenti di ira, contro le gabbie del quotidiano che talvolta sfociano in atti di violenza. È quasi un personaggio punk e individualista.
La sua sembra una sfida agli establishment del presente.
Devo essere onesto in questo. Non posso certo prendermela con il sistema, con quello che chiamiamo il capitalismo perché tutti noi ne facciamo parte, approfittando delle tecnologie che ci mettono in contatto, dei mezzi di trasporto, delle modalità di pagamento. La mia critica, di fatto, non può essere aprioristica. Però, pur senza rinunciare a calarsi nel “sistema” è importante mantenerci ancorati a tutto quello che dà un senso alla vita, anche all’allegria che rappresenta quella gioia che nasce dal cuore e che prescinde dal successo che si ha nella vita.
Quali sono i suoi scrittori di riferimento?
Sicuramente Cervantes e Quevedo, ma anche Kafka.
Qual è il suo rapporto con l'Italia?
Torno sempre volentieri. L'Italia è sinonimo di bellezza. Sono innamorato di questo Paese, dal nord al sud, anche per la sua impronta culturale, dalla letteratura al cinema: possiamo parlare di Federico Fellini e di quel capolavoro che è 8 ½.