Ovidio unisce Sulmona e Costanza
La delegazione romena apre l’anno dedicato al poeta, oggi il convegno internazionale
SULMONA. «Vivam». Vivrò. Gli ultimi versi delle “Metamorfosi” proclamano l’orgogliosa consapevolezza di Ovidio di aver attinto l’immortalità della fama. Quell’orgogliosa consapevolezza del poeta si conferma certezza a duemila anni dalla sua morte, mentre la sua città natale, Sulmona, si appresta ad iniziare il primo grande appuntamento per le celebrazioni nel suo nome: il convegno internazionale di studi “Ovidio 2017: prospettive per il terzo millennio” che chiamerà a raccolta, al teatro comunale Caniglia, i più grandi studiosi ovidiani. I lavori inizieranno questa mattina alle 9:30 e termineranno giovedì 6 aprile, giorno in cui è attesa la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le celebrazioni per il Bimillenario, però, sono entrate nel vivo già ieri. A palazzo di città, la sindaca Annamaria Casini, la presidente del consiglio comunale Katia Di Marzio, il presidente della commissione organizzatrice “Ovidio 2017” Raffaele Giannantonio e la preside dell’istituto d’istruzione superiore “Ovidio”, Caterina Fantauzzi, hanno dato il benvenuto alla delegazione rumena, arrivata per omaggiare il poeta latino che, proprio a Tomi (attuale Costanza) morì, dopo 10 lunghi anni di esilio. Scambio di doni tra la municipalità sulmonese e i “fratelli” rumeni: il sindaco di Ovidiu, cittadina poco distante da Costanza, George Scupra; il rettore dell’università Ovidius di Costanza, Sorin Rugina, e la presidente di Ecsia, Simona Marinoiu. Sarà in città per il convegno anche il sindaco di Costanza, Decebal Fagadau. Dopo il saluto in Comune, la delegazione italo-rumena ha visitato piazza XX Settembre, dove campeggia la statua di Publio Ovidio Nasone, inaugurata il 30 aprile del 1925, 38 anni dopo quella realizzata a Costanza dal medesimo artista, Ettore Ferrari. Successivamente ha partecipato all'inaugurazione di tre mostre.
La prima è stata “Omaggio a Ovidio”, mostra di pittori e incisori a cura del Gruppo Archeologico Superequano, con opere anche di Francesco Paolo Michetti, Amedeo Tedeschi e Pietro Cascella (Palazzo Corvi fino al 3 agosto). È stata poi la volta di “Metamorphosis - Beyond the Shape”, collettiva di 50 artisti, tra i quali alcuni rumeni, alla Rotonda di San Francesco fino al 20 aprile per poi trasferirsi a Costanza. Nella stessa sede taglio del nastro per la terza edizione di “Ovidii Taberna”, esposizione di una ricca collezione di testi ovidiani dal 1500 ai nostri giorni, curata da Fabbricacultura. «Abbiamo accolto con grande piacere i nostri fratelli rumeni nel nome di Ovidio», ha detto il sindaco Casini. «Per loro l'arrivo a Sulmona è stato un viaggio verso la storia di Ovidio. Per noi si tratta di un momento importantissimo». «Siamo fieri e onorati di essere qui a Sulmona», ha aggiunto il sindaco di Ovidiu, Scupra. «Siamo legati a questa città del nome di Ovidio che qui è nato e che a Costanza è morto. Lo sentiamo anche un po’ nostro e quindi sentiamo i sulmonesi come nostri fratelli». «Sono stato molto colpito da questa città», la riflessione del rettore Rugina, «in cui si sente la presenza di Ovidio, per noi figura importante, visto che quella di Costanza è l'unica università al mondo che porta il suo nome». A dare il benvenuto alla delegazione rumena Paolo Fedeli (Università di Bari e Accademia dei Lincei), presidente del Comitato scientifico del convegno, e Nicola Gardini (università di Oxford) che al convegno, parlerà de “L'arte del desiderio. Episodi della fortuna moderna di Ovidio”.
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