Perrotti alla Dubai Art Week «Il mio Dissuasore è un urlo»
PESCARA. Un progetto espositivo dalle misure imponenti e visionario, che mescola arte del fare a mano e design, tradizione e digitale. Chiamando alla riflessione. È la mostra “Dissuader. Arte e...
PESCARA. Un progetto espositivo dalle misure imponenti e visionario, che mescola arte del fare a mano e design, tradizione e digitale. Chiamando alla riflessione. È la mostra “Dissuader. Arte e design di Franco Perrotti” , 25 opere ambientate – per la Dubai Art Week , fino al 24 novembre – sui due livelli dell’Alserkal Avenue, ex zona industriale di Dubai, culla della creatività e principale distretto artistico della metropoli degli Emirati. Inaugurata nei giorni scorsi in occasione della Dubai design week, la mostra del designer abruzzese (Pescara, 1953) mette al centro “Il Dissuasore”, metafora che prende corpo in un piccione, gigantesco e allegorico, realizzato in acciaio. L’opera è frutto di grande lavoro manuale e molta tecnologia, divenuto emblema della complessa relazione tra esseri umani, ma anche tra uomo e ambiente naturale. Un concetto sul quale Perrotti lavora già da qualche anno misurandosi con oggetti mastodontici, applicando gestione e criteri di un progetto di design in una opera d’arte. Nell’Area Warehouse 46, piazza centrale dell’area espositiva della Dubai art week, gli allestimenti “Dissuader” sono concepiti come messa in scena del percorso progettuale e creativo dell’autore, miscelando e organizzando le tematiche e i linguaggi del suo “fare design” con i contenuti e le rappresentazioni della sua arte. Il percorso espositivo è composto da 25 lavori presentati sui due livelli dell’ampia location. Al piano terra sono allestiti i Grandi Dissuader e le reinterpretazioni di dettagli di grandi e piccole dimensioni realizzati con materiali differenti. Sulle pareti corrono le immagini dei video prodotti dalla fotografa e regista Bruna Rotunno, da Ernani Paterra, regista di audovisivi, e dal fotografo Enrico Di Nenno, che interpretano il lavoro e la forza dell’atto creativo di un artista che coniuga il fare a mano seguendo i canoni del lavoro tradizionale con i risultati di macchine ad alta tecnologia. Sul mezzanino sono esposti 16 esemplari di Dissuasori in ceramica smaltata e chiodi di acciaio, su alcune pareti sono esposti bassorilievi del Dissuasore in resina con finitura in foglia oro. Ad arricchire l’esposizione i video curati e realizzati da Bruna Rotunno. Il percorso comprende inoltre alcuni «richiami di design», come una collezione di divani realizzati dallo stesso Perrotti, un modo per invitare i visitatori a concedersi del tempo per riflettere sulla poetica e sul pensiero che stanno dietro le opere in esposizione. «Il dissuasore è un pensiero, una riflessione, una metafora. Mi piacerebbe che fosse un urlo», scrive Perrotti nella sua intro, «più passa il tempo, più il mondo è saturo di recinti, ostacoli, muri, soldati di guardia e motovedette. Eppure, eravamo passati da Woodstock e il sogno era altro».Formatosi nel pieno degli anni Settanta, Perrotti studia dapprima a Pescara e poi a Milano dove frequenta i corsi di Attilio Marcolli e Bruno Munari alla Scuola Politecnica di Design ed entra in contatto col cuore pulsante del design internazionale, lavora per importanti marchi, crea una nuova linea di arredi per la casa, disegna sedie e poltrone da auditorium per Poltrona Frau. Nel 1997 lascia Milano per tornare in Abruzzo dove, insieme a Tanino Liberatore e al giovane architetto Mario Mariano, fonda Rude Bravo Design Workshop, un laboratorio di idee, progetti, prodotti e manufatti. Rude Bravo esordisce l’anno seguente durante il Fuori Salone di Milano con la mostra “I 7 Peccati Capitali”.