Piovono forchette sull’Abruzzo goloso
«Cuochi pensanti e sommelier chiaroveggenti»: Niko in vetta
«Siamo contenti per essere cresciuti di un punto in classifica. Dopo la pandemia il lavoro del Reale è frutto di una visione nuova. Un lavoro coerente tra cucina e sala che il Gambero ha ben colto». Così Niko Romito sul palco del Teatro Eliseo affiancato dalla sorella Cristiana e dai Niko Boys per la premiazione e presentazione della nuova, e rinnovata, edizione della Guida Ristoranti d'Italia 2025 del Gambero Rosso trasmessa in diretta facebook.
Il geniale chef e imprenditore abruzzese patron del Ristorante Reale a Castel di Sangro si conferma in vetta alla classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, con il punteggio di 97 centesimi, insieme al piemontese Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (che sale in vetta). Seguono con un punteggio di 95, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef (52 insegne in totale), distinguendosi anche per il premio speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena.
Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano. L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità si segnala Dalla Gioconda a Gabicce Mare dello chef di origine abruzzese (di Bellante) Davide Di Fabio già secondo di Massimo Bottura alla Francescana.
Del ristorante Reale, punta di diamante dell’alta cucina italiana (e abruzzese) la Guida curata da quest’anno da Valentina Marino e da Annalisa Zordan, racconta di come rappresenti «un’esperienza che ti cambia». «Per Romito» si legge «la ricerca non si ferma mai, e non riguarda solo le tecniche ma anche i concetti, perché siamo davanti a uno dei cuochi più pensanti della scena italiana». «La sua carriera» riassume la scheda «è stata una collezione di ribellioni, di controdeduzioni: il pane che diventa portata, il fine dining che si industrializza per diventare democratico, il vegetale che si fa protagonista rivelando vertigini di espressività. L’attuale carta (Degustazione Reale, 210 euro) è un viaggio nel suo mondo, una terra di passaggio che porterà a nuove sedizioni, che riserva emozioni clamorose. La semplicità manifesta di ogni piatto cela uno svolgimento complesso e ragionato, ci sono talmente tanti concetti in ogni passaggio che non ci si può limitare alle categorie del buono/non buono. Su tutti un piatto ci ha letteralmente emozionato per sapore e profondità: l’anguilla, limone, aglio arrostito epeperoncino». Quindi l’elogio per la sala del Reale, celebrata con il punteggio massimo di eccellenza di 30/trentesimi a premiare il lavoro di Cristiana Romito «che detta i tempi di un servizio semplicemente perfetto e decisivo nell’esperienza complessiva». E la cantina, “firmata” Gianni Sinesi, «che viaggia su rotte poco battute, seguendo l’istinto affilato di uno dei sommelier più chiaroveggenti d’Italia».
Oltre al Tre Forchette di Castel di Sangro, migliori cucine d'Abruzzo secondo la Guida sono: il Villa Maiella (con punteggio di 89) della famiglia Tinari a Guardiagrele – insegna che inoltre si aggiudica il premio speciale per la migliore Proposta al bicchiere e, insieme al Reale e a L'Angolo d'Abruzzo a Carsoli, alla Migliore cantina; La Bandiera (punteggio di 88) della famiglia Spadone a Civitella Casanova, e il Mammaròssa (87) ad Avezzano. Sempre nel «gastronomicamente poco esplorato Abruzzo», lo Smile per il miglior rapporto qualità prezzo va a Zunica 1880 a Civitella del Tronto, mentre la Forchetta Verde, che contraddistingue le insegne più attente alla sostenibilità, è appannaggio del ristorante Bottega Culinaria a San Vito Chietino che ne prende 2. Tre Gamberi al Vecchia Marina a Roseto degli Abruzzi che si conferma una delle tavole ittiche «più schiette e goduriose del litorale adriatico grazie all’attività di una famiglia che dagli anni Duemila porta avanti con invidiabili forza, rigore, passione e sapienza la bandiera della tradizione della zona, l'acquisto del miglior pescato rintracciato tutte le notti nelle aste della costa».