Roberto Battestini, nei disegni la storia difficile di una famiglia
Esce l’opera dell’artista pescarese fratello di 2 componenti della banda delle rapine Un lavoro intenso e importante per l’ambientazione e per il racconto dei congiunti
PESCARA. Battestini è un nome che a Pescara riporta vecchi ricordi. È il nome di una famigerata banda criminale, la Banda Battestini, che imperversò tra Abruzzo e Marche alla fine degli anni Settanta, inizio Ottanta, compiendo rapine e pure due omicidi. La banda, che si sovrappose nell’immaginario alla romana Banda della Magliana, prese il nome da due fratelli, Pasquale e Rolando, ma di fratelli ce n’era anche un altro, più piccolo. Roberto, che oggi ha 55 anni e ha scelto da subito una strada completamente diversa, quella dell’artista, precisamente del fumettista.
Domani esce per la collana Neo Comics (Neo Edizioni) una nuova graphic novel. Si chiama Abbà Padre e l’ha disegnata proprio Roberto Battestini, mettendoci dentro la sua storia, il rapporto mai risolto con il padre, i suoi sensi di colpa per un vissuto familiare con cui fare i conti e, sullo sfondo, la tragica ma anche profondamente umana e tenera storia dei Battestini, una famiglia della media borghesia di Pescara che si ritrovò catapultata dalla parte sbagliata della legge.
Roberto è un fumettista che ha scritto e disegnato molte storie diverse: dissacranti, erotiche, tenere, evangeliche. Roberto è il fratello di Pasquale e Rolando, ma anche, e forse soprattutto, il figlio di Abbà, termine aramaico che significa una cosa molto semplice e dolce, ma anche terribile: papà. Con questa figura paterna così ingombrante, Roberto non ha mai finito di confrontarsi, nonostante il percorso di cura, emancipazione, conversione e rinascita affrontato negli anni. Nel libro, l’autore affronta con difficoltà la propria relazione con un padre sfuggente e depresso, la cui negatività è per lui fonte di rabbia, mitigata sempre da sincero amore: una relazione contrastata, ricca di colpi di scena, tradimenti e flashback in cui anche i banali eventi quotidiani assumono un valore simbolico, talvolta comico e dagli sviluppi inaspettati. Nasce così una intensa, tenera ma anche divertente autoanalisi, che mescola diversi piani e toni, e in cui in diverse tavole la città di Pescara, corso Umberto, Piazza Salotto, sono protagonisti riconoscibili.
Oggi Roberto Battestini è un disegnatore, grafico, e docente di lingue straniere. Come fumettista esordisce nel 1997, ma ha iniziato a raccontare le complesse e dolorose vicende della sua famiglia solo nel 2009, con Fratelli (Bottero Editore) e poi con A caro sangue (001 edizioni, 2018), in cui mette a nudo il rapporto con i propri fratelli. Abbà Padre aggiunge un ulteriore capitolo al racconto della storia dell’autore, concentrandosi sul complesso e spesso difficoltoso rapporto con una figura paterna costantemente avvolta nel mistero.
Pasquale Battestini è stato ucciso nel 1988 durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine mentre cercava di forzare un posto di blocco. Rolando è morto pochi anni dopo, in carcere. Roberto è l’unico sopravvissuto della famiglia ed è padre di otto figli. Vive a Pescara e per lui è una vittoria. La vittoria di chi non è fuggito, ma resta e ricorda.
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