Una terapia di gruppo: 6 tipi in cerca di salute mentale

21 Novembre 2024

Che succede se sei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo si ritrovano tutti per sbaglio nella sala d’attesa del loro famoso psicoterapeuta? La risposta sta tutta in “Una terapia di gruppo”...

Che succede se sei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo si ritrovano tutti per sbaglio nella sala d’attesa del loro famoso psicoterapeuta? La risposta sta tutta in “Una terapia di gruppo”, commedia brillante e inevitabilmente claustrofobica di Paolo Costella che arriva oggi nelle sale distribuita da Warner Bros. Pictures.
Si tratta di una sorta di carnage del disagio tra questi sei pazienti che più diversi non potrebbero essere. Intanto c’è Federico (Claudio Bisio), affetto dalla sindrome di Tourette, alle prese con turpiloquio e devastanti tic; c’è poi Annamaria (Margherita Buy) ossessionata dal controllo e che tutto verifica; c’è Emilio (Claudio Santamaria), singolare tassista romano ossessionato invece dai numeri, conta tutto, semafori e tipi di auto incontrate; c’è Bianca (Valentina Lodovini), non a caso vestita di bianco che evita ogni contatto umano e si lava le mani compulsivamente. E non finisce qui, ci sono poi: Otto (Leo Gassmann) che non si stacca mai dal suo cellulare; Lilli (Ludovica Francesconi), maniaca della simmetria e che ripete sempre tutto due volte e, infine, Sonia, la segretaria (Lucia Mascino), anche lei un po’ stramba che prova in tutti i modi a gestire questa folle sala d’aspetto che a un certo punto diventa esperimento: in attesa che arrivi il professore i sei decidono di improvvisare una terapia di gruppo autogestita che non mancherà di risultati.
«Riconoscere che si ha bisogno di qualcuno che ti aiuti è già un grande passo», dice la Buy. «È un po’ come il mio personaggio di Annamaria, una che sta male ma se le chiedi come sta ti risponde subito: benissimo! Invece», continua l’attrice, «è importante essere consapevoli del disagio. Penso ad esempio alle tante efferatezze fatte in questi giorni anche da ragazzi che non hanno chiesto aiuto. Oggi dovrebbe essere normale andare dal terapeuta se se ne ha bisogno». «Queste ossessioni compulsive se sono leggere e non diventano patologiche», osserva Claudio Bisio, «sono cose che viviamo un po’ tutti. Io almeno le vivo. Nel caso della sindrome di Turette mi sono informato molto e poi, tra l’altro, ho un carissimo amico che ha una figlia di vent’anni che ne soffre e che è stata molto contenta che se ne parlasse al cinema». Sottolinea invece la Lodovini che interpreta Bianca: «Per fortuna io sono una persona molto empatica e quindi sono riuscita subito ad entrare nel personaggio. Ho sempre visto la diversità come ricchezza, nel caso del mio personaggio c’è anche il tema vittima-carnefice e diventa così uno specchio di qualcosa che succede oggi e su cui bisogna riflettere». Anche per Gassmann «l’importante è parlare dei propri problemi e non far finta di essere quello che non si è. Comunque in ogni caso la terapia migliore è la parola». Dice infine il regista Costella (Vicini di casa): «Se anche uno degli spettatori di questo film capisse che forse ha bisogno di un terapeuta sarebbe una grande vittoria». Il film prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia e Roberto Sessa per Picomedia è tratto dal soggetto originale di Laurent Baffie e da “Toc Toc”adattamento cinematografico spagnolo di Julián Quintanilla diretto da Vicente Villanueva. Nel cast di “Una terapia di gruppo” anche Debora Villa, Mauro Racanati, Demetra Bellina e Alice Mangione.