Virtuosismo, espressività, nitidezza: capolavori per Romanovsky al piano

17 Novembre 2024

L’AQUILA. Il grande pianista Alexander Romanovsky in concerto a L’Aquila: esegue Mozart, Beethoven e l’integrale dei 12 studi trascendentali di Liszt. Considerato uno dei pianisti più talentuosi nel...

L’AQUILA. Il grande pianista Alexander Romanovsky in concerto a L’Aquila: esegue Mozart, Beethoven e l’integrale dei 12 studi trascendentali di Liszt. Considerato uno dei pianisti più talentuosi nel panorama nazionale ed internazionale, Romanovsky è in concerto nel capoluogo abruzzese oggi alle ore 18 al Ridotto del teatro Comunale. L’appuntamento si inserisce nella serie dedicata al repertorio pianistico con gli interpreti più rinomati del momento, nell’ambito della 79ª stagione della Società Aquilana dei Concerti “Barattelli”. Nato in Ucraina nel 1984, Alexander Romanovsky all’età di 13 anni si trasferisce in Italia, dove studia all’Accademia Pianistica di Imola. La carriera internazionale inizia molto presto con la vittoria del primo premio al prestigioso Concorso pianistico internazionale “FerruccioBusoni” a Bolzano. Come solista si è già esibito sui palchi più prestigiosi e collabora con le maggiori orchestre del mondo, toccando tutti i continenti. Si è esibito anche alla presenza di Papa Benedetto XVI. Ha pubblicato i Concerti di Glasunov per la Warner e 5 album acclamati dalla critica per la Decca con opere di Beethoven, Brahms/Schumann, Rachmaninov. All’Aquila suonerà la Sonata in fa magg. K 332 di Mozart, capolavoro che richiede al pianista una padronanza tecnica orientata alla nitidezza dell’articolazione, alla brillantezza del suono, alla valorizzazione di una scrittura cristallina e scorrevole. Segue la celebre Sonata in do min. op. 13 “Patetica” di Beethoven, dove il virtuosismo si carica di espressività e di tensione drammatica. Chiude una delle opere più virtuosistiche dell’intero repertorio pianistico, l’esecuzione integrale dei 12 “Studi trascendentali” di Liszt. La raccolta, composta e rielaborata a lungo tra l’adolescenza e l’età matura (1826-52), è un saggio di tutte le tecniche pianistiche allora conosciute, nonché di potenzialità ancora inesplorate.