L'Aquila, i Cinque Stelle: «Ombre nelle intercettazioni su Cialente»
Corti: «Risponda in modo chiaro alle nostre domande». Lui replica: «Pagamenti alla luce del sole e gestione nitida»
L’AQUILA. L’aspetto giudiziario delle intercettazioni riguardanti l’indagine a carico del sindaco Massimo Cialente sembra lasciare definitivamente il campo a una diatriba di natura politica che andrà avanti fino alle elezioni.
E ieri, infatti, in una conferenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, è stato sottolineato quest’ulteriore sviluppo già ipotizzato ieri dal Centro. L’avvocato Fausto Corti, insieme alla senatrice Enza Blundo e all’architetto Antonio Perrotti, in una conferenza stampa nella sede elettorale del movimento grillino in via Strinella, ha tenuto a ribadire che il sindaco è stato prosciolto ma, a loro dire, le intercettazioni, pur non avendo rilievo penale, «gettano ombre sull’operato della giunta di centrosinistra». Inoltre, qualora non venissero fornite risposte chiare, la Blundo, Perrotti e Corti ipotizzano la presentazione di un’interrogazione parlamentare che potrebbe riguardare anche altri aspetti.
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«Stanno emergendo», ha commentato Corti, «situazioni di privilegio incomprensibile in favore del primo cittadino oltre a comportamenti omissivi; sembra che il sindaco abbia avuto un trattamento di favore in merito al pagamento dei lavori extra-contributo eseguiti a casa sua e che sta pagando con una dilazione che potrebbe terminare al 2022, dodici anni dopo. Inoltre, lo stesso Cialente riferisce di sapere che ci sono sei consiglieri comunali al soldo della grande distribuzione, assoldati da imprenditori per violare i loro doveri di rappresentanti della comunità. Si tratta di consiglieri comunali che si stanno ricandidando e, dunque, il sindaco deve fare i nomi per evitare che gli elettori di centrosinistra votino per persone infedeli sotto il profilo politico. Ci sono ombre sull’operato del sindaco che egli ha il dovere di dissipare». Cialente, di seguito, fornisce le sue risposte.
PAGAMENTO LAVORI. «L’equivoco su questa vicenda», dice il sindaco, «sta in una confusione di cifre. Magari potessi pagare 300 euro al mese per i lavori edili. Ne pago 1.300 al mese con un bonifico alla Bper. I trecento euro, invece, si riferiscono a lavori di giardinaggio. Ma è tutto documentato. Il fatto che i lavori siano pagati dopo cinque anni si spiega così: la ditta decise di farli subito sapendo che io non glieli avrei potuti pagare in quel momento. Nessun favoritismo, visto che anche altri hanno avuto le stesse condizioni. Io avevo altre scadenze da pagare. Stavo sul bilancio della ditta e i lavori non li ha fatti certo di nascosto. Come si fa a pensare che io sia così ingenuo? Pago sempre tutto con il bonifico».
INTERCETTAZIONI. «Tutta la città parlava e sapeva delle mie vicende giudiziarie e delle intercettazioni come io, sabato scorso, sapevo che sarebbero uscite martedì o mercoledì. In questa città si sa tutto di tutti e soprattutto si sa chi le ha date. Quando ho saputo delle intercettazioni a mio carico ero talmente tranquillo e sono andato subito alla Procura della Repubblica. Punto e basta».
CONSIGLIERI INFEDELI. «I nomi dei consiglieri comunali vicini alla grande distribuzione non li so, come si legge anche nelle intercettazioni. Ma quando si parla di centri commerciali credo che ci sia qualcuno molto più esperto di me in materia, come per le informative sull’aeroporto di Preturo, per cui rimando al mittente le risposte». Nelle intercettazioni, a onor del vero, il primo cittadino chiede a un imprenditore chi possano essere questi consiglieri comunali infedeli. Questi asserisce di sapere i nomi, ma di non volerli dire per non violare un giuramento.
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