FESTA DELLA REPUBBLICA
2 giugno, Cialente non partecipa
Incognita sui fondi, il sindaco diserterà la cerimonia per protesta
L’AQUILA. «La festa della Repubblica? Io non ci sarò. Non parteciperò ad alcuna cerimonia se da Roma non arriveranno le decisioni che stiamo aspettando e dalle quali dipende il futuro della nostra città». Dopo la riconsegna della fascia tricolore e la rimozione delle bandiere da scuole e uffici comunali, il sindaco Massimo Cialente ora annuncia un’altra azione di protesta per sollecitare l’arrivo dei fondi, attraverso il ripristino del meccanismo della Cassa depositi e prestiti, di quel miliardo e 400 milioni all’anno per la ricostruzione dei centri storici dell’Aquila e del cratere. «Senza fondi», aggiunge Cialente, «L’Aquila non avrà alcuna possibilità di tornare alla vita e, dunque, c’è poco da celebrare o festeggiare. In questa situazione altro che ricostruzione in 5-6 anni. Stando così le cose i nostri figli saranno i primi ad andare via. In questo momento la mia battaglia è volta a garantire la sopravvivenza della città, a dare aspettative più rosee alla nostra gente e in particolare ai nostri ragazzi. È la stessa battaglia che portai avanti la notte del 5 maggio del 2009, quando – ad appena un mese dal terremoto – c’era chi stava decidendo, ricorrendo alla solita “sveltina”, di trasferire altrove tutti gli uffici. Oggi l’unico modo per contenere le “fughe” è quello di poter ricostruire la città nei tempi previsti dal cronoprogramma. Ma per crederci la gente ha bisogno di sapere che c’è uno Stato che considera questa una priorità». Per il sindaco, dopo la bocciatura tecnica (senza la presenza del governo) da parte della Commissione bilancio, esiste ancora la possibilità di portare a casa il risultato. «Martedì prossimo vedremo cosa accadrà al Senato, in ottava e tredicesima commissione. Intanto, tra tante cose negative, in queste ore sta emergendo un fatto nuovo ed estremamente positivo. Mi riferisco alla presa di posizione dei giovani che hanno deciso di scendere in campo e di farlo senza condizionamenti riconducibili all’appartenenza politica. Tutti insieme con l’unico obiettivo della ricostruzione. Si stanno comportando da veri aquilani e saranno loro la nuova classe dirigente dell’Aquila. Finalmente sta venendo fuori la parte migliore della città e sono certo che questi ragazzi potranno contare sul sostegno di tanti altri aquilani. Io sarò il primo ad andare con loro a Roma e ci sarà anche il nostro gonfalone».
E per restare a Roma, il governo ha conferito ieri la delega per L’Aquila al ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. «Torniamo finalmente ad avere un interlocutore diretto, oltre al ruolo che sta già svolgendo il sottosegretario Giovanni Legnini», afferma Cialente. «Sono soddisfatto perché si conferma una continuità con lo staff del ministro Barca e per la grande professionalità di Trigilia che, sono certo, nelle prossime ore potrà aiutarci a riposizionare la vicenda del terremoto aquilano al centro dell’agenda governativa».
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