A giudizio Del Tosto Tentata truffa sulla ricostruzione
L’AQUILA. Il gup del tribunale ha rinviato a giudizio l’imprenditore Berardino Del Tosto, una socia di una sua ditta, Maria Paola Betti, e un tecnico, Leonardo Stipa, in relazione a una presunta...
L’AQUILA. Il gup del tribunale ha rinviato a giudizio l’imprenditore Berardino Del Tosto, una socia di una sua ditta, Maria Paola Betti, e un tecnico, Leonardo Stipa, in relazione a una presunta tentata truffa per la ristrutturazione di una delle sedi del Comune, Palazzo Del Tosto (nella foto), per l’appunto, che si trova in via Vicentini.
Con lo stesso provvedimento il gup Guendalina Buccella ha mandato a giudizio anche le società interessate, Autoipanema, Cuba e Bahia, e inflitto dieci mesi di reclusione, con i benefìci di legge, alla signora Lina Cappelli al termine di un rito abbreviato condizionato.
L’accusa, ancora tutta da provare, verte sulla contestata richiesta di un contributo di quasi dieci milioni per la ristrutturazione dell’edificio che, comunque, non sono mai stati erogati. Infatti l’edificio è stato rimesso in piedi a spese dello stesso imprenditore che, in tal modo, ha salvato 200 posti di lavoro. L’udienza preliminare di ieri è stata assai lunga, per via degli interventi delle parti, e il verdetto è stato reso noto soltanto nel pomeriggio.
Il processo, per un’altra vicenda a rischio prescrizione, è stato fissato per il 17 novembre.
Nel corso del procedimento gli imputati sono assistiti dagli avvocati Francesco Saverio de Nardis e Antonio Milo mentre le società sono difese dall’avvocato Massimo Carosi.(g.g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Con lo stesso provvedimento il gup Guendalina Buccella ha mandato a giudizio anche le società interessate, Autoipanema, Cuba e Bahia, e inflitto dieci mesi di reclusione, con i benefìci di legge, alla signora Lina Cappelli al termine di un rito abbreviato condizionato.
L’accusa, ancora tutta da provare, verte sulla contestata richiesta di un contributo di quasi dieci milioni per la ristrutturazione dell’edificio che, comunque, non sono mai stati erogati. Infatti l’edificio è stato rimesso in piedi a spese dello stesso imprenditore che, in tal modo, ha salvato 200 posti di lavoro. L’udienza preliminare di ieri è stata assai lunga, per via degli interventi delle parti, e il verdetto è stato reso noto soltanto nel pomeriggio.
Il processo, per un’altra vicenda a rischio prescrizione, è stato fissato per il 17 novembre.
Nel corso del procedimento gli imputati sono assistiti dagli avvocati Francesco Saverio de Nardis e Antonio Milo mentre le società sono difese dall’avvocato Massimo Carosi.(g.g.)
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