«A Sant’Antonio i negozi del centro»
Gli imprenditori chiedono anche di ampliare il nucleo industriale
L’AQUILA. L’economia aquilana deve tornare a girare. Subito. Gli imprenditori scendono in campo e lanciano nuove idee: la realizzazione di un centro commerciale nella zona di Sant’Antonio, dove accogliere i negozi del centro distrutti, e l’estensione della superficie edificabile dei nuclei industriali, per l’insediamento di nuove imprese. Richieste trasmesse al vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis. A un mese dal sisma gli imprenditori, per bocca di Ezio Rainaldi, tracciano un bilancio.
E lanciano un appello: «Accanto al problema degli alloggi, che va risolto prima dell’inverno, bisogna pensare alle aziende che operano sul territorio». «Il futuro dell’Aquila dipende, soprattutto, dalla ripresa dell’economia», dice Rainaldi, che ha consegnato a De Matteis un vademecum sugli interventi da attuare in tempi brevi. «La Protezione civile sta dando un segnale importante con la predisposizione di 13mila alloggi permanenti», afferma, «ma questo è l’unico messaggio che viene veicolato. Manca del tutto la trasmissione, agli aquilani provati moralmente e psicologicamente, di un progetto futuro di rinascita della città. Le istituzioni locali devono convergere su un programma condiviso: subire passivamente la locazione di 9 ettari in prossimità dell’Aquila, con appartamenti “loculari” significa stravolgere l’assetto urbanistico della città».
Secondo gli imprenditori «la distribuzione delle case deve essere attentamente valutata, di concerto con i costruttori e tenendo presente il mercato delle abitazioni invendute».
«Un altro elemento», sottolinea Rainaldi, «è quello delle case in legno, che possono in futuro trovare un diverso utilizzo, soprattutto in una regione come l’Abruzzo, al contrario delle abitazioni modulari in cemento».
Particolare attenzione va riservata al mercato imprenditoriale: «Tra le proposte avanzate alla Regione», spiega Rainaldi, «figura la realizzazione di un grande centro commerciale in località Sant’Antonio, che può ospitare gli esercenti che avevano un negozio in centro storico, andato distrutto. Parte dei locali potrebbero essere a destinazione direzionale, per uffici ed enti».
Il secondo intervento riguarda «l’estensione delle superfici dei nuclei industriali di Bazzano e Pile, con l’aumento dell’indice di edificabilità», in modo da consentire l’insediamento di aziende che vogliono riaprire l’attività», dichiara Rainaldi suggerendo anche l’abrogazione della legge sul vincolo del commercio nei nuclei industriali.
«Vanno, inoltre, accelerati i progetti di viabilità già in itinere come la Variante L’Aquila e i lotti che collegano Sassa a San Gregorio».
«Da questo dramma», incalza, «dobbiamo cogliere nuove potenzialità e guardare al futuro. La città va ridisegnata attraverso progetti concreti e immediati per evitare lo spopolamento». Nell’elenco delle priorità figurano anche il potenziamento dei collegamenti pubblici urbani ed extraurbani e il ruolo attivo delle banche, per l’assegnazione di finanziamenti a tassi agevolati alle imprese danneggiate.
E lanciano un appello: «Accanto al problema degli alloggi, che va risolto prima dell’inverno, bisogna pensare alle aziende che operano sul territorio». «Il futuro dell’Aquila dipende, soprattutto, dalla ripresa dell’economia», dice Rainaldi, che ha consegnato a De Matteis un vademecum sugli interventi da attuare in tempi brevi. «La Protezione civile sta dando un segnale importante con la predisposizione di 13mila alloggi permanenti», afferma, «ma questo è l’unico messaggio che viene veicolato. Manca del tutto la trasmissione, agli aquilani provati moralmente e psicologicamente, di un progetto futuro di rinascita della città. Le istituzioni locali devono convergere su un programma condiviso: subire passivamente la locazione di 9 ettari in prossimità dell’Aquila, con appartamenti “loculari” significa stravolgere l’assetto urbanistico della città».
Secondo gli imprenditori «la distribuzione delle case deve essere attentamente valutata, di concerto con i costruttori e tenendo presente il mercato delle abitazioni invendute».
«Un altro elemento», sottolinea Rainaldi, «è quello delle case in legno, che possono in futuro trovare un diverso utilizzo, soprattutto in una regione come l’Abruzzo, al contrario delle abitazioni modulari in cemento».
Particolare attenzione va riservata al mercato imprenditoriale: «Tra le proposte avanzate alla Regione», spiega Rainaldi, «figura la realizzazione di un grande centro commerciale in località Sant’Antonio, che può ospitare gli esercenti che avevano un negozio in centro storico, andato distrutto. Parte dei locali potrebbero essere a destinazione direzionale, per uffici ed enti».
Il secondo intervento riguarda «l’estensione delle superfici dei nuclei industriali di Bazzano e Pile, con l’aumento dell’indice di edificabilità», in modo da consentire l’insediamento di aziende che vogliono riaprire l’attività», dichiara Rainaldi suggerendo anche l’abrogazione della legge sul vincolo del commercio nei nuclei industriali.
«Vanno, inoltre, accelerati i progetti di viabilità già in itinere come la Variante L’Aquila e i lotti che collegano Sassa a San Gregorio».
«Da questo dramma», incalza, «dobbiamo cogliere nuove potenzialità e guardare al futuro. La città va ridisegnata attraverso progetti concreti e immediati per evitare lo spopolamento». Nell’elenco delle priorità figurano anche il potenziamento dei collegamenti pubblici urbani ed extraurbani e il ruolo attivo delle banche, per l’assegnazione di finanziamenti a tassi agevolati alle imprese danneggiate.