A sei anni dal terremoto riapre il Delta chirurgico

Si estende in 10mila metri quadrati su tre piani con potenziali 400 posti letto Il manager Asl: «Ora potremo fornire spazi adeguati alle esigenze dei medici»

L’AQUILA. L’ospedale del G8 sarà smantellato e la struttura provvisoria riconsegnata alla Protezione civile, mentre l’area così liberata tornerà a essere quello che era: un parcheggio, che non è poca cosa in un contesto ospedaliero di penuria di posteggi per auto. Poi si dovranno accelerare i lavori del Delta medico, ancora oggi un cantiere, per il quale si devono spendere ancora 12 milioni e che dovrebbe essere pronto tra un anno, portando l’intera struttura dell’ospedale San Salvatore a essere efficiente e riorganizzata. Infine, si dovrà attendere che diventi effettivo il decreto, e che la Regione metta a punto la riforma del sistema sanitario regionale e quindi decida su un ipotetico accorpamento tra Asl, per poter mettere mano all’atto aziendale e, quindi, alla pianta organica dell’ospedale. Tutti passaggi che il manager dell’Asl provinciale Giancarlo Silveri ha spiegato nel corso di un tour esplorativo tra i reparti del Delta chirurgico, interessato dai lavori post-sisma e non ancora riconsegnato.

Lo sarà presto, mancano ora davvero soltanto i dettagli (letti, mobilio e attrezzature mediche e di laboratorio). C’è invece la tinteggiatura delle pareti che per una volta richiama allegria: colori pastello, verde, celeste, salmone. La riconsegna del Delta chirurgico arriva con tre anni di ritardo per un contenzioso nato tra il consorzio di imprese vincitore dell’appalto e l’Asl, e sei milioni e 200mila euro di lavori (sono 36 i milioni spesi in totale per il recupero del San Salvatore). Nei 10mila metri quadrati, distribuiti in tre piani (più il piano terra), c’è spazio per collocare fino a 160 posti letto, portandoli a un totale di 400 (mentre attualmente sono a 368 per carenza di spazi). «Abbiamo temuto di non poterlo mettere in attività perché il contenzioso con la ditta che aveva vinto l’appalto rischiava di impaludarsi in una serie di cause civili», ha commentato Silveri. «Invece siamo riusciti a evitare di pagare penali. Ora», ha aggiunto, «con il recupero del Delta chirurgico viene risolto un problema di precarietà di spazi ma non ancora di provvisorietà, che si risolverà soltanto quando anche il Delta medico sarà terminato. Oltre ad abbandonare l’edificio G8 e a ridare anche un ordine esterno, ora potremo fornire spazi adeguati ai medici per fare attività libero-professionale, con ambienti disponibili per una serie di attività: dalla diagnostica per immagini ai laboratori, fino alla direzione sanitaria. L’anno prossimo vi trasferiremo gli uffici amministrativi Asl». Di fatto, con la realizzazione del Delta chirurgico, tutte le degenze saranno concentrate su questi due edifici, salvo poco altro in edifici adiacenti. «I reparti saranno avveniristici», ha detto il manager, accompagnato da alcuni medici (tra i quali Giampiero Di Marco, Roberto Vicentini, Giovanna Micolucci, Sandra Di Fabio, Antonio Famulari). La ricollocazione dei reparti sarà ovviamente graduale da agosto. Ci vorrà un mese circa. Al primo piano andranno Endoscopia, Trapianti, Otorino Maxillo-facciale, Ostetricia e Ginecologia (comprese 3 sale parto e la terapia intensiva neonatale), al secondo piano tutte le chirurgie e al terzo Ortopedia e Urologia.

(m.g.)

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