L'AQUILA

A24-A25, lavori su 19 viadotti: attesi i 250 milioni del dl Sud

Gli interventi urgenti antiscalinamento avviati da Strada dei Parchi dal 3 maggio: interessano 642 giunti. Al Senato l’emendamento al decreto che stanzia i fondi

L'AQUILA. In ballo ci sono 250 milioni di euro. Un quarto di miliardo che, con un emendamento dell’esecutivo presentato al decreto Mezzogiorno in commissione Bilancio al Senato, potrebbe risolvere in un colpo solo il problema della sicurezza delle due principali arterie di collegamento tra l’Abruzzo e la Capitale. Risorse «aggiuntive», tengono a precisare da Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25, rispetto ai 111,7 già stanziati il mese scorso dalla manovrina. Somma, quest’ultima, provento delle «rate sospese del corrispettivo di concessione» da restituire ad Anas in tre tranches annuali a partire dal 2028. Un prestito, insomma, che la stessa concessionaria considera insufficiente a coprire i costi – stimati in circa 200 milioni – degli interventi urgenti antiscalinamento, finalizzati ad impedire il fenomeno dei dislivelli (i cosiddetti scalini, appunto) fra un tratto e l’altro dei viadotti all’altezza dei giunti. Ma in attesa che la partita del Senato si concluda - la conversione finale del decreto Mezzogiorno dovrebbe arrivare entro agosto - i lavori su A24 e A25 sono già iniziati. Precisamente il 3 maggio scorso, prima ancora che la manovrina del governo con il primo stanziamento da 111,7 milioni venisse licenziata. Ad oggi, interessano un totale di 19 viadotti - 11 sull’A24 e 8 sull’A25 - dei quali tre in provincia di Roma, otto dell’Aquila e altri otto di Pescara. Più nel dettaglio, gli interventi su singoli giunti (di pila o di spalla) attualmente cantierizzati – fanno sapere da Strada dei Parchi – ammontano complessivamente a 642. Dei quali, due con ponteggi da sopra (pile alte/inaccessibili), 16 da sotto ed uno (il viadotto Bussi) sia da sopra che da sotto. Tornando al decreto Mezzogiorno, il provvedimento prevede che i 250 milioni di euro stanziati dall’emendamento del governo siano spalmati in cinque anni a partire dal 2021. Sebbene, già il 3 maggio scorso, l’Ufficio ispettivo della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali abbia sollecitato la società concessionaria all’«immediato avvio» delle procedure per l’affidamento dei lavori e alle relative cantierizzazioni. Sollecitazione alla quale Strada dei parchi si era subito adeguata. Iniziando immediatamente gli interventi urgenti antiscalinamento. Sperando ora che l’emendamento al decreto Mezzogiorno veda la luce senza incidenti di percorso. Come per altro già avvenuto in sede di approvazione della manovrina. «Un provvedimento nato in un modo ma, dopo polemiche e riformulazioni, arrivato al traguardo in maniera del tutto difforme», ricordano da Strada dei Parchi. (a.pit.)