L'AQUILA
Abruzzo, in dieci anni persi 150mila capi di bestiame tra ovini e bovini
Allarme Coldiretti sulla situazione degli allevamenti regionali dopo lo spopolamento seguito al sisma del 2009
L'AQUILA. È allarme per la «fattoria Abruzzo», dove dal 2009 sono scomparsi una mucca su 4 e quattro pecore su 10, in totale quasi 150mila capi, tra bovini e ovini. Lo lancia Coldiretti Abruzzo nella seconda giornata di L'Aquila made in Italy: valori e progetti dieci anni dopo il sisma, che ha trasformato piazza Duomo in una grande fattoria multifunzionale, «una rappresentazione plastica di ciò che vuol dire agricoltura e delle opportunità che dal cibo possono emergere». Protagonisti gli animali dell'Arca di Noè, allestita in collaborazione con l'associazione regionale allevatori. «Portando gli animali in piazza vogliamo rilanciare in modo semplice, ma chiaro la fattoria Abruzzo» spiega Coldiretti Abruzzo «dove negli ultimi dieci anni sono scomparsi quasi 150mila capi di bestiame. Un addio che ha riguardato soprattutto la montagna, le aree interne più difficili, e le aree del terremoto, dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori». In Abruzzo, dal sisma del 2009, sono scomparsi oltre 21mila 500 bovini (-25%) e 137mila ovini (-40%). «A rischio» denuncia Coldiretti «la straordinaria biodiversità delle stalle regionali dove è minacciato di estinzione un patrimonio composto da veri e propri tesori della natura. A rischio anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita dall'attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e compattamento dei suoli svolto dal bestiame. Quando una stalla chiude, si perde un intero sistema fatto di animali, prati per il foraggio, formaggi tipici e persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, spopolamento e degrado. È necessario intervenire e rilanciare un settore importantissimo, che rappresenta la tradizione regionale e può offrire grandi opportunità di crescita e sviluppo economico». Oggi occasione per riflettere anche sul legame tra cibo e salute nel seminario «La filiera della salute: come il cibo migliora la vita». Dall'incontro, è emersa la necessità di un'etichetta di origine per tutti i prodotti alimentari europei. «Nel 2018, in Italia, è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all'Unione Europea durante l'anno» dice Coldiretti «e l'Abruzzo non è immune dai pericoli. Ecco perché bisogna stare attenti e fare attenzione a ciò che mangiamo».