Addio a Corradini il prof che inventò il “Nurziarello”
L’ex docente universitario di chimica si è spento a 89 anni Funerali oggi nella chiesa dei Cappuccini a Santa Chiara
L’AQUILA. Un chimico con la passione per i dolci che l’ha portato a ideare il “Nurziarello”, il torrone tenero ricoperto di cioccolato. Lutto in città per la scomparsa del professore Giorgio Corradini, avvenuta nell’ospedale dell’Aquila dove era da poco ricoverato. Già ordinario di Chimica applicata nella facoltà di Ingegneria, era nato a Roma nel 1926. Dopo aver viaggiato tra Mentone, Alba, Milano, Genova, Firenze, per motivi universitari e non, ha vissuto all’Aquila, dove ha avuto modo di insegnare l’arte della Chimica a livello industriale. Quale erede delle “Sorelle Nurzia”, nota azienda dolciaria aquilana, si è impegnato, nei ritagli di tempo, avvalendosi delle sue conoscenze tecniche, anche in attività inerenti all’azienda familiare; attività che portò all’invenzione del noto “Nurziarello”.
Un’altra passione che ha coltivato, insieme all’insegnamento, sono stati gli studi sulla Rivoluzione industriale, con i primi commerci internazionali a partire dal Medioevo; passione condivisa con i suoi più fedeli e noti amici di sempre, quali i professori Alessandro Clementi e Roberto Volpe. Grande comunicatore e interessato a ogni campo e ramo di conoscenze, si rifugiava in estate nella sua casa al mare di Roseto degli Abruzzi, impegnato, oltre che in lunghe nuotate, nello scrivere articoli e persino una sceneggiatura di un lavoro teatrale sull’”Arte della lana nel ’400 in Europa”. Ha continuato a seguire, finché lo stato di salute glielo ha consentito, con le sue conoscenze tecniche, le vicende dell’azienda di famiglia. Assistito amorevolmente dalla moglie Silvana, dai figli Massimiliano e Valentina, i nipoti Giorgio e Giulio, lascia in tutti i familiari (soprattutto nelle sorelle Rosanna e Laura) e in chi lo ha conosciuto e apprezzato un enorme vuoto. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio alle 15 nella chiesa del convento dei Padri Cappuccini di Santa Chiara.
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