Alonzi: troppe tasse per i tartufai

9 Maggio 2014

Un cercatore marsicano propone l’utilizzo dello zappetto

AVEZZANO. Un tartufaio di Avezzano, Alberto Alonzi, interviene sulla raccolta in provincia. «Ci sono tartufai e tartufai», spiega «c'è chi lo fa per hobby, chi per passione e chi lo fa per lavoro. Quest'ultimo soprattutto per cercare di recuperare il versamento annuale alla Regione: 150 euro entro gennaio, con un aumento del 20% per chi lo effettua dopo. Per noi tartufai svolgere questa attività significa alimentare un indotto che è rappresentato dai distributori di carburante, dalle forze dell'ordine, dai meccanici per le frequenti rotture a causa delle strade malridotte, dai veterinari per il controllo dei cani e l'applicazione del microchip».

Alonzi aggiunge che «ci sarebbe tanto da dire su leggi e limiti di comportamento di un tartufaio. Intanto, il costo del rinnovo del tesserino è troppo alto e poi ci vorrebbe un minimo di zappetto per andare alla ricerca del tartufo, specialmente dove il terreno è breccioso. Nei mesi di luglio e agosto, in particolare, si indurisce. Desidererei, come avviene nelle altre regioni, poter portare due cani adulti e un cucciolo per insegnargli la ricerca. Così come veniamo controllati noi che andiamo in giro alla ricerca di tartufi nelle aree autorizzate, altrettanto chiedo che avvenga nei confronti di tutti quelli che utilizzano tartufaie private e rivendono i preziosi prodotti. Nessun cavatore è diventato ricco anche perché oggi la quotazione dello scorzone estivo è di 40-50 euro al chilo e si devono raccogliere in Lazio, Molise e Campania con aggravio di spese».

©RIPRODUZIONE RISERVATA