Asilo nido occupato, scatta l'inchiesta

Maggioranza e opposizione ai ferri corti: il centrodestra chiede il ripristino della legalità

L'AQUILA. La Procura apre un'inchiesta, il centrodestra invoca l'intervento del prefetto e l'amministrazione comunale accusa l'opposizione di strumentalizzazione e sciacallaggio. Sull'occupazione dell'ex asilo nido di viale Duca degli Abruzzi infuriano le polemiche. Ma la replica dei giovani - che sabato scorso hanno attuato il blitz con l'aiuto di alcuni comitati cittadini - non lascia spazio alla trattativa: «Questo è un luogo importante per tutti. Da qui non ce ne andremo».

«Da quando abbiamo riaperto questo edificio» sostengono gli occupanti «già molte persone hanno manifestato entusiasmo e interesse per le prospettive che esso potrà avere. Abbiamo attivato l'aula studio e presto sarà disponibile anche la biblioteca. Questo è un posto aperto. Noi non ci stiamo al gioco delle dichiarazioni dei politici e alle loro logiche. Stiamo ridando vita a questo posto e alla nostra città: da qui non ce ne andremo». Un'occupazione contestata dal centrodestra che ha prima invitato l'amministrazione comunale a sollecitare lo sgombero dei locali e poi chiesto - dopo il voto contrario espresso l'altra sera in consiglio - un incontro urgente con il questore e con il prefetto per «un ritorno immediato al rispetto dell'ordine e delle leggi».

«Questa vicenda» affermano in un comunicato sei consiglieri comunali del centrodestra «fa comprendere che la collaborazione tra amministrazione comunale ed occupanti è strettissima ed assume, sempre più, un sapore pre-elettorale con l'intento di creare tensioni sociali che la città non merita e non vuole. Si sta consumando un precedente gravissimo che di fatto autorizza ogni cittadino ad occupare ciò che vuole in nome della necessità di spazi e luoghi d'incontro. Questi ultimi si richiedono, non si occupano. Infine, sollecitiamo il sindaco a verificare se all'interno del nido gli occupanti stanno eseguendo lavori di risistemazione. Un incidente lì dentro procurerebbe enormi problemi di natura penale e civile al Comune dell'Aquila, che sarebbe costretto a pagare fino all'ultimo euro». E c'è chi nel centrodestra (è il caso di Carlo Congiu) arriva a chiedere al prefetto di sciogliere il consiglio comunale «per manifesta incapacità, avendo bocciato la mozione presentata da Luigi d'Eramo (la Destra) che chiedeva il ripristino della legalità».

Per l'amministrazione comunale scende nuovamente in campo Stefania Pezzopane, assessore alle politiche sociali. «Strumentalizzare i problemi dei giovani per fare polemica politica è un vero e proprio atto di sciacallaggio. L'occupazione» afferma Pezzopane «ha un valore meramente simbolico. I giovani rivendicano da tempo spazi aggregativi, per incontrarsi e svolgere attività culturali e di studio, senza i quali si andrà incontro a una disgregazione sociale che porterà molti ragazzi a lasciare la città. Il Comune si è rimboccato le maniche e ha messo in campo proposte e progetti, come quello della ristrutturazione proprio dell'immobile occupato. Anziché perdere il loro tempo questionando e presentando denunce, invito i rappresentanti politici a mettersi al lavoro per risolvere il problema, elaborando proposte progettuali e cercando di reperire risorse. Mi preme chiarire che quello del viale Duca degli Abruzzi è uno spazio comunale, che pertanto verrà gestito in maniera e con procedure pubbliche e attraverso un percorso partecipato, trasparente e condiviso. Mentre tutti sembrano accorgersi solo ora del problema legato alla mancanza di spazi per i giovani, il Comune se ne è fatto carico da tempo. Mi domando cosa abbiano fatto, invece, gli urlatori degli ultimi giorni».

Uno stop alle «demonizzazioni» arriva anche da Rifondazione comunista che sollecita la «ricostruzione del tessuto sociale della città», mentre il coordinamento delle associazioni di piazza d'Armi «saluta la bella iniziativa dei comitati giovanili che intendono riqualificare l'ex nido per farne un centro di attività sociali e culturali». Per Sinistra critica, invece, «l'occupazione è la naturale conseguenza di un'azione amministrativa incapace di dare risposte adeguate a precisi bisogni». Intanto, sulla scorta di un'informativa della Digos, la Procura ha aperto un'inchiesta sull'occupazione dell'ex asilo nido. Sarebbero una ventina, secondo alcune fonti di polizia, le persone denunciate.

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