Assaliva i turisti, catturato il cervo ribelle
Civitella Alfedena, operazione del Parco nazionale: l’animale ospitato nell’oasi di Scanno
CIVITELLA ALFEDENA. È finito in “gabbia” il cervo ribelle che nei boschi di Civitella Alfedena si è reso responsabile di numerosi assalti, fortunatamente senza gravi conseguenze. È stato catturato dagli uomini del servizio sorveglianza del Parco nazionale d’Abruzzo e trasferito all’interno dell’oasi faunistica di Colle Rotondo, a Scanno. L’esemplare di sesso femminile, per tutelare la prole, non ha esitato in più occasioni a rincorrere turisti e residenti, rei di aver “invaso” spesso il suo territorio. Frequenti le apparizioni dell’animale anche lungo le strade del paese, probabilmente alla ricerca di cibo. Le guardie del Parco hanno atteso che mamma cervo terminasse di svezzare il suo piccolo cerbiatto prima di procedere alla cattura e al trasferimento del grande mammifero nell’oasi scannese. L’animale, narcotizzato senza danni, è stato prelevato e trasportato su Colle Rotondo, dove è stato liberato nella vasta zona protetta. La rete dell'oasi di Colle Rotondo, che si trova a circa 1.700 metri di quota, è stata anche rinforzata e oggi l’area è decisamente più sicura per ospitare gli animali anche durante il lungo periodo invernale. L’allontanamento di mamma cerva, imposto dal servizio scientifico del Parco, non sembra aver procurato danni al cerbiatto. Il piccolo gode di ottima salute, si alimenta da diversi giorni in maniera autonoma e viene costantemente monitorato. Catturare anche il piccolo avrebbe significato precludergli ogni possibilità di vita allo stato brado, per questo si è deciso in tal senso.
Massimiliano Lavillotti
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