Aumenti Tares, sale la protesta di cittadini e commercianti

PESCASSEROLI. Sale la protesta a Pescasseroli per gli aumenti ad abitazioni e attività economiche del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares), in rialzo del 10 per cento e a carico di chiunque possieda locali . «Abbiamo l'obbligo di legge di provvedere per intero alla copertura del servizio» spiega il sindaco Anna Nanni «che oltre alla raccolta prevede anche lo smaltimento in discarica dei rifiuti». Ma dopo il ricevimento delle cartelle Tares che contengono importi stellari, cresce in paese la protesta di cittadini e commercianti che ritengono ingiustificate le cifre da pagare. Dopo l'aumento del 20% applicato lo scorso anno sulla tassa dei rifiuti (Tarsu), quest'anno il Comune ha rialzato del 10% l'importo Tares che servirà a finanziare anche i cosiddetti «servizi indivisibili» forniti dall'ente locale come l'illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale e le aree verdi. Ma gli operatori economici di Pescasseroli non ci stanno, chiedono al sindaco di fare come altri comuni della zona che hanno contenuto le tariffe nei limiti di legge e minacciano di non pagare la tassa municipale. A rimproverare l'amministrazione comunale per gli aumenti della Tares è anche il gruppo di opposizione consiliare, che ritiene iniquo il rincaro del tributo sui rifiuti degli ultimi anni. «Ormai la pressione fiscale sui residenti e soprattutto sugli operatori economici è arrivata alle stelle» commenta Carmelo Giura «e tutto fa presagire che le tasse aumenteranno ancora a carico dei cittadini, sui quali andrà a gravare l'ammontare dei debiti ancora ignoto. Inoltre, viene aumentata un’imposta senza che il paese abbia un servizio completo, dal momento che a Pescasseroli non c'è ancora la raccolta differenziata».

Massimiliano Lavillotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA