Call center, il bando divide Perplessità tra i lavoratori
Commessa Inps, l’associazione che rappresenta i 560 operatori chiede di più «Non sono state accolte tutte le nostre richieste, continueremo a vigilare»
L’AQUILA. «Se l’Inps avesse accolto integralmente la nostra richiesta, fatta dalla Commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali presieduta dall’onorevole Lello Di Gioia, forse oggi il problema sarebbe risolto».
Per l’associazione Lavori@amo per L’Aquila, che rappresenta i 560 operatori del call center Lavorabile, il bando appena pubblicato per l’assegnazione della commessa Inps «non è ancora sufficiente», come sottolineato anche da sindacati e istituzioni. Soprattutto perché non ricalca appieno quello utilizzato per il call center della Rai. «L’Inps», spiega il presidente dell’associazione Venanzio Cretarola, «ha inserito solo parzialmente la prima parte di quanto previsto dal bando Rai, senza esplicitare che la continuazione dei rapporti di lavoro dev’essere riferita a tutti gli attuali addetti. L’ente, inoltre, ne rinvia l’applicazione a modalità stabilite dalla contrattazione collettiva. Resta irrisolto quindi il problema della garanzia occupazionale per “tutto il personale attualmente impegnato nel servizio”, come recita il bando Rai, senza licenziamento e successiva eventuale riassunzione. L’Inps inoltre ignora totalmente la nostra richiesta di prescrivere requisiti minimi di professionalità ed esperienza pregressa del personale, condizione ovvia per la tutela della qualità del servizio pubblico. Queste erano le condizioni, secondo noi insite nella legge, per garantire il mantenimento anche dell’attuale sede di lavoro ed evitare il peggioramento del trattamento contrattuale dei lavoratori».
Secondo Cretarola, l’associazione e i lavoratori aquilani, «sono stati lasciati soli, nella richiesta all’Inps di ispirarsi al recente bando Rai. Nei prossimi mesi occorreranno massima vigilanza e adeguate iniziative per esigere che l’ente – sia nella gestione della gara che nella procedura successiva all’aggiudicazione dell’appalto – garantisca l’integrale applicazione dello spirito e del contenuto della legge. Sarà fondamentale la stipula di un accordo quadro territoriale applicativo della legge e dell’accordo sindacale nazionale, da noi proposto fin da novembre 2016 e oggi rilanciato dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. Noi non molleremo di un centimetro sull’esigere che non un solo posto si perda e che si eviti qualunque riduzione del trattamento contrattuale dei lavoratori, come purtroppo avvenuto finora nei passaggi di commessa, anche dopo l’emanazione della legge sulla clausola sociale obbligatoria per il settore».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Per l’associazione Lavori@amo per L’Aquila, che rappresenta i 560 operatori del call center Lavorabile, il bando appena pubblicato per l’assegnazione della commessa Inps «non è ancora sufficiente», come sottolineato anche da sindacati e istituzioni. Soprattutto perché non ricalca appieno quello utilizzato per il call center della Rai. «L’Inps», spiega il presidente dell’associazione Venanzio Cretarola, «ha inserito solo parzialmente la prima parte di quanto previsto dal bando Rai, senza esplicitare che la continuazione dei rapporti di lavoro dev’essere riferita a tutti gli attuali addetti. L’ente, inoltre, ne rinvia l’applicazione a modalità stabilite dalla contrattazione collettiva. Resta irrisolto quindi il problema della garanzia occupazionale per “tutto il personale attualmente impegnato nel servizio”, come recita il bando Rai, senza licenziamento e successiva eventuale riassunzione. L’Inps inoltre ignora totalmente la nostra richiesta di prescrivere requisiti minimi di professionalità ed esperienza pregressa del personale, condizione ovvia per la tutela della qualità del servizio pubblico. Queste erano le condizioni, secondo noi insite nella legge, per garantire il mantenimento anche dell’attuale sede di lavoro ed evitare il peggioramento del trattamento contrattuale dei lavoratori».
Secondo Cretarola, l’associazione e i lavoratori aquilani, «sono stati lasciati soli, nella richiesta all’Inps di ispirarsi al recente bando Rai. Nei prossimi mesi occorreranno massima vigilanza e adeguate iniziative per esigere che l’ente – sia nella gestione della gara che nella procedura successiva all’aggiudicazione dell’appalto – garantisca l’integrale applicazione dello spirito e del contenuto della legge. Sarà fondamentale la stipula di un accordo quadro territoriale applicativo della legge e dell’accordo sindacale nazionale, da noi proposto fin da novembre 2016 e oggi rilanciato dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. Noi non molleremo di un centimetro sull’esigere che non un solo posto si perda e che si eviti qualunque riduzione del trattamento contrattuale dei lavoratori, come purtroppo avvenuto finora nei passaggi di commessa, anche dopo l’emanazione della legge sulla clausola sociale obbligatoria per il settore».
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