Campo Felice, sciatori sotto una valanga: due morti, uno recuperato / VIDEO
Sono tre romani, facevano un fuoripista. Sono stati travolti e scaraventati contro gli alberi nella zona dell'Anfiteatro. La testimonianza. "Soccorsi in un minuto". Guarda il video dei soccorritori
L'AQUILA. Sciatori sotto una slavina. Due morti, un altro è stato recuperato ed è ferito in modo grave. Al lavoro gli alpini del IX Reggimento. Le vittime della valanga killer sono Massimo Urbani, 57 anni, e Massimo Franzè, 55 anni, entrambi romani, appassionati di montagna e molto conosciuti in zona come esperti sciatori. Lo sciatore ferito è Americo Guerrazzi, 59, anche lui di Roma: arrivato in codice rosso all'ospedale dell'Aquila, è ricoverato per politraumi.
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La valanga si è staccata a Campo Felice, nella zona chiamata "Anfiteatro", località non servita dagli impianti di risalita. I tre sono stati recuperati dagli Alpini del IX Reggimento e dal Cnsas (Corpo nazionale Soccorso Alpino). .
CONTRO GLI ALBERI. Dalle prime informazioni gli sciatori sono stati travolti dalla valanga durante un fuoripista. Sarebbero stati spinti dalla violenza della slavina contro gli alberi di un boschetto più a valle. L'area, tra i Comuni di Rocca di Cambio e Lucoli (L'Aquila), è poco distante dagli impianti sciistici di Campo Felice le cui piste non sono state interessate dalla valanga e sono costantemente monitorate. Nella zona c'è neve fresca, a seguito dell'abbondante nevicata notturna.
Sul posto sono arrivati anche gli uomini del Soccorso Alpino, con tecnici, unità cinofile e l'elisoccorso. I corpi dei due uomini sono stati recuperati e trasportati all'obitorio dell'ospedale dell'Aquila in elicottero.
SOCCORSI IN UN MINUTO. «Un dramma per le persone, per le famiglie, prima di tutto mogli e figli. Erano nostri amici, e clienti storici. Il primo pensiero è questo. Erano i primi ad arrivare la mattina. E anche stamani mio fratello Andrea li ha salutati». E' il ricordo commosso di Luca Lallini, amministratore delegato degli impianti di Campo Felice. L'allarme della valanga è arrivato proprio da un caposervizio della ztazione sciistica. Erano le 8,55. «La giornata era appena iniziata, poco dopo le 9», riprende, «il primo soccorso è arrivato in un minuto. I nostri ragazzi stavano in continuo monitoraggio e si sono trovati di fronte alla tragedia». Lallini non si dà pace «per una giornata di divertimento finita in tragedia». «Oggi - spiega ancora - c'erano seimila persone, per tranquillità abbiamo chiuso due piste alla luce della nevicata di ieri e stanotte, più che vietare l'accesso installando recinzioni e mettere cartelli, non possiamo mica sparare alla gente?».