Rocca di Cambio

Canoni abbassati, 7 indagati per favori alla Campo Felice

L’AQUILA. Avrebbero abbassato i canoni di concessione delle terre civiche alla Campo Felice spa per garantire un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società, che gestisce gli impianti sciistici di...

L’AQUILA. Avrebbero abbassato i canoni di concessione delle terre civiche alla Campo Felice spa per garantire un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società, che gestisce gli impianti sciistici di Rocca di Cambio e un impoverimento alle casse dell’ente.

Con queste accuse la Procura della Repubblica dell’Aquila ha indagato sette persone: il sindaco di Rocca di Cambio, Gennarino Di Stefano, l’assessore Isidoro Franceschi, l’ex componente di giunta Matteo Franceschi, entrambi maestri di sci, tre consiglieri comunali, Piero Pietropaoli (già titolare di un locale), Pio Di Stefano (cognato del sindaco e gestore di un ristorante), Simone Sulpizio, dipendente della Spa, e il tecnico comunaleSantino Spaziani.

L’inchiesta nasce da un esposto dell’ex assessore comunale al Bilancio Rosario Moscone e fa riferimento a una delibera approvata nel giugno 2010, all’esordio in consiglio della nuova amministrazione, relativa agli affitti dei terreni pubblici che la spa era tenuta a pagare per la loro occupazione.

La Campo Felice spa attualmente ha circa 100 dipendenti e garantisce un indotto sul territorio di almeno 200/300 persone che gravitano intorno al turismo invernale.

«Abbiamo fiducia nella magistratura, ma riteniamo di aver agito correttamente», spiega Di Stefano, «non facendo altro che dare seguito a un provvedimento predisposto dalla precedente amministrazione». Pronta la replica di Moscone: «Il sindaco afferma una mezza verità, in quanto la delibera approvata dalla precedente amministrazione era differente, ed era vantaggiosa per le casse comunali. Lui e la sua maggioranza l’hanno modificata al ribasso, tanto è vero che il Tar l’ha annullata contestando proprio l’ingiusto vantaggio per la società Campo Felice».

I difensori degli indagati hanno venti giorni per presentere le controdeduzioni.

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