Carispaq condannata a risarcire i clienti

29 Giugno 2012

Il tribunale di Roma infligge nove anni di reclusione a Lande, il «Madoff dei Parioli» che ha inguaiato 1700 persone

L’AQUILA. Dovrà risarcire le parti civili, circa 300 clienti truffati dal Madoff dei Parioli Gianfranco Lande condannato dal tribunale di Roma a nove anni di reclusione per il maxi-raggiro da 300 milioni di euro nel quale sono rimaste invischiate oltre mille persone. C’è anche la Carispaq tra i responsabili civili, cioè i soggetti che devono risarcire i danni in sede penale, insieme alla Egp. Non dovranno risarcire i danni, invece, la Consob e la Banca d’Italia che pure erano state chiamate in causa dal pubblico ministero Luca Tescaroli nonché dalle parti civili. La vicenda, assurta a caso nazionale, vede l’istituto di credito cittadino, entrato ormai da tempo nel totale controllo della Bper (Banca popolare dell’Emilia Romagna) alle prese con una grana senza precedenti, tuttavia legata alle passate gestioni. Risarcire in solido vuol dire che dove non arriverà Lande dovrà pagare l’istituto di credito che sta per trasferire la sua direzione generale a Modena.

LA SENTENZA. È costata cara al «Madoff dei Parioli» Gianfranco Lande la megatruffa da 300 milioni di euro ai danni di gran parte dei suoi 1700 clienti. Investitori attratti dalla prospettiva di guadagni vantaggiosi e coinvolti nel gorgo dal passaparola. Tra le vittime eccellenti anche esponenti della nobiltà romana e anche vip e volti della Roma bene come Sabina Guzzanti, David Riondino, Francesca De Cecco, erede della famiglia di pastai, i fratelli Vanzina, Samantha De Grenet, Silvia Verdone, e i calciatori Stefano Desideri e Ruggiero Rizzitelli. La sentenza, definita dall’imputato «scandalosa», è stata emessa, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio, dai giudici della nona sezione del tribunale di Roma presieduto da Carmelita Russo. Lande, accusato di associazione per delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, è stato condannato anche a pagare una multa di 20mila euro, alle spese di giudizio e a risarcire in separata sede, in solido con i responsabili civili Carispaq (istituto di credito utilizzato dall’imputato) ed Egp (società finanziaria di Lande), i danni alle oltre 300 parti civili costituite nel giudizio. Una sentenza attesa, quella emessa in tribunale, anche se non in linea con le richieste del pm Tescaroli, il quale aveva sollecitato 12 anni e otto mesi di carcere. E i nove anni di reclusione inflitti a Lande si aggiungono ai quattro anni e sei mesi già attribuiti all’operatore finanziario per il fallimento di una sua società, la Egp France. Nessun riconoscimento di responsabilità civile, nel dispositivo, per Bankitalia e Consob, anche se Consob figura nell’elenco delle parti civili da risarcire. La condanna di Lande fa riferimento a fatti successivi al primo luglio 1998; i fatti analoghi precedenti a quella data non erano contestabili in quanto, all’epoca, l’abusivismo finanziario non era previsto dalla legge come reato. Lande è detenuto dal marzo dello scorso anno ed è l’unico, tra i cinque broker finiti nel mirino della giustizia, a essere stato giudicato con rito ordinario. In precedenza erano stati condannati, con patteggiamento o giudizio abbreviato, Roberto Torregiani (5 anni di reclusione), Raffaella Raspi, ex compagna di Lande, (tre anni e 4 mesi), suo fratello Andrea (due anni e 8 mesi) e Giampiero Castellacci de Villanova (tre anni).

I COMMENTI. «Finalmente giustizia è fatta» ha commentato l’avvocato Claudio Coratella, legale di numerose parte civili. «L’odissea di tanti che hanno perso tutti i risparmi è finita. Questa condanna farà scuola e sarà un monito per i futuri truffatori sulle conseguenze delle loro gesta». Di parere opposto i difensori di Lande: «La sentenza», hanno dichiarato Salvatore Sciullo e Susanna Carrar o, «va oltre ogni principio: i giudici non hanno avuto il coraggio di andare oltre l’impostazione accusatoria. Occorreva analizzare la realtà dei fatti come emersa nel dibattimento».

©RIPRODUZIONE RISERVATA