elezioni comunali
Celano, Santilli-Piccone tandem vincente
Lo slogan vincente del neo sindaco suggerito da un esponente del centro sinistra. Il primo cittadino: apriremo subito i cantieri delle scuole
CELANO. Alla fine ha vinto il “pizzaiolo figlio di contadini”. Anche grazie a uno slogan formidabile, che neanche David Axelrod, lo stratega delle vittorie di Barack Obama nel 2008 e nel 2012 avrebbe saputo ideare, il sindaco Settimio Santilli ha costruito la sua campagna elettorale con annessa vittoria. Di questo regalo deve ringraziare qualche personaggio di spicco del Partito democratico che così lo ha definito durante almeno uno dei suoi comizi rionali.
Un suggerimento involontariamente geniale che ha consentito a Santilli, ingegnere e dirigente dell’Ama, azienda del Comune di Roma nel settore dei rifiuti, di “sporcarsi le mani di terra e farina” e affrontare la campagna elettorale. Se si pensa che la definizione arriva da un partito che è la diretta evoluzione del Partito dei lavoratori, non si comprende l’assist straordinario fornito al suo avversario.
Si spiega anche così la sconfitta cocente della lista “Celano città viva”, capitanata da Evelina Torrelli, avvocato, che non è riuscita ad approfittare di una clamorosa spaccatura del centrodestra con due pesi massimi come l’onorevole Filippo Piccone e il presidente uscente della Provincia, Antonio Del Corvo in forte contrapposizione. Nella radicalizzazione del confronto elettorale tra i due la lista civica di ispirazione di centrosinistra non è riuscita a inserirsi. E si è visto subito. Il trend delle prime schede scrutinate è stato indicativo e il dato si è man mano consolidato fino a determinare una forbice di 446 voti a favore di Santilli su Antonio Del Corvo, leader di “Celano solidale” (1.878 pari al 27,34%). Al terzo posto, staccata di 808 voti, “Celano città viva” della Torrelli (1.516 voti e 22,07%). Quarto posto per il Movimento 5 Stelle di Alessandro Ricci (677 pari al 9,86%) che per un voto non diventa consigliere comunale. Un vero flop per Elio Morgante (473 voti e 6,88%), che non entra in consiglio. Il nuovo sindaco è raggiante.
Allora, da dove si parte?
«Ora bisogna programmare bene, sedersi intorno a un tavolo e far partire i primi cantieri, che sono quelli delle scuole.Poi, grazie ai proventi del fotovoltaico, potremo dare impulso ai vari settori del Comune senza lasciarne fuori alcuno».
Con quali criteri verrà scelta la squadra?
«Il criterio sarà politico e non prescinderà dalla valutazione delle specifiche competenze. Poi bisogna tener conto della disponibilità, perché se qualcuno non se la sentisse di entrare subito in giunta potrà farlo dopo aver maturato una prima esperienza in consiglio».
Che ruolo potrebbe avere l’onorevole Filippo Piccone?
«Deve ricoprire assolutamente il ruolo di capogruppo, ma non credo all’interno della giunta. Non sarebbe il migliore dei segnali. Vorrei ringraziare tutti, dal tavolo politico che ha deciso la candidatura, ai componenti della lista, compreso chi non è riuscito a essere eletto, e poi il popolo. Non dimentico la mia famiglia, che mi ha supportato, e i sacrifici della mia fidanzata Sabrina Filauri. Ora mi butterò anima e corpo sul lavoro, voglio incontrare i dirigenti e verificare subito i progetti delle scuole. La festa della vittoria è fissata per le 18 di domenica».
Quale messaggio intende lanciare?
«Un messaggio politico alla parte moderata e laica marsicana e abruzzese. La nostra può essere un’occasione per un segnale di rilancio di questa parte politica del centrodestra. L’opposizione? Mi aspetto un contributo costruttivo, perché sono tutte persone che stimo e penso che si debba imparare a superare il no a tutti i costi. Dobbiamo amministrare la città insieme».
Un dato incontrovertibile è legato al successo personale di Filippo Piccone, che si è portato a casa una messe di voti – ben 790 – e ha determinato decisamente la vittoria della sua lista. Tra i volti nuovi quello di Tony Di Renzo (209 voti), tecnico di laboratorio dell’ospedale, che alla precedente consultazione aveva sfiorato l’elezione restando fuori di un solo voto. La pattuglia delle donne è agguerrita e presenta la presidente del consiglio uscente, Angela Taccone, ristoratrice, e tutte new entry: l’avvocato Lisa Carusi, l’insegnante Eliana Morgante, l’infermiera Maria Antonietta Zaurrini, l’assicuratrice Cinzia Contestabile, l’impiegata Barbara Marianetti, l’imprenditore agricolo Domenico Fidanza e due vecchie conoscenze della politica cittadina: l’assessore uscente Ezio Ciciotti e il consigliere uscente Vincenzo Montagliani.
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