«Centri ricerca, basta soldi» Protesta di Confagricoltura

8 Luglio 2016

AVEZZANO. Soldi in arrivo per i tre Centri di ricerca abruzzesi: Crab, Cotir e Crivea. E Confagricoltura insorge, con un chiaro e forte monito alla Regione: «Basta fondi ai Centri di ricerca senza...

AVEZZANO. Soldi in arrivo per i tre Centri di ricerca abruzzesi: Crab, Cotir e Crivea. E Confagricoltura insorge, con un chiaro e forte monito alla Regione: «Basta fondi ai Centri di ricerca senza un piano di rilancio». Lunedì il consiglio regionale stanzierà oltre un milione per la ricerca e l’innovazione del settore agricolo. Confagricoltura Abruzzo, però, non ci sta. E non perché sia contraria alla ricerca. Tutt’altro. Ma perché teme che i fondi vengano utilizzati per «pagare le competenze pregresse dei dipendenti» e per mantenere in vita «strutture lontane dalle esigenze degli imprenditori agricoli, costretti, per assistenze specialistiche, a rivolgersi a Università o laboratori di altre Regioni». Ben diverso sarebbe stato l’atteggiamento della Confederazione, tiene a precisare il presidente Concezio Gasbarro, se le risorse fossero state destinate alla nascita di un «Centro di ricerca unico regionale, che, con un piano operativo di carattere imprenditoriale, potrebbe davvero essere un valido punto di riferimento scientifico per le imprese agricole». Qualche settimana fa, a seguito dell’ennesima manifestazione di protesta dei dipendenti dei Centri di ricerca, il presidente di Confagricoltura aveva avanzato alla Regione la proposta di affidare gratuitamente le strutture agli stessi lavoratori. «Mettiamo alla prova i ricercatori», aveva suggerito Gasbarro, «dimostrino le loro capacità e la voglia di mettersi in gioco, cercando commesse e clienti. Basta con la facile richiesta di diventare dipendenti pubblici».

«Purtroppo», osserva oggi Gasbarro, «l’unica proposta concreta e accettabile sembra non piaccia a nessuno degli attori in campo, maestranze e ricercatori, sostenuti in maniera trasversale, in Regione, da maggioranza e opposizione».

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