Centrosinistra, il rimpasto che divide
Perilli (Rifondazione) e Mancini (Api) contro il Pd: «Annunci fumosi, ignorati i problemi reali»
L’AQUILA. La pax cialentiana non spegne i malumori dei cespugli del centrosinistra.
Il nuovo assetto ufficializzato dal Partito democratico – con l’assessore Maurizio Capri al posto di Alfredo Moroni; Stefano Palumbo capogruppo in consiglio comunale con Tonino De Paolis vice; l’ingresso del giovane Alessandro Mucciante nell’assemblea civica e il passaggio al Pd di Antonio Nardantonio – non risolve i malumori del centrosinistra. Le riunioni di maggioranza – nelle quali erano state individuate alcune priorità per il programma di fine mandato del sindaco – sono un lontano ricordo. Insomma, la linea dell’allineati e coperti non piace ai partiti della coalizione.
Duro il commento di Enrico Perilli (Rifondazione comunista). «I consiglieri comunali hanno chiesto una verifica del mandato e degli assessori e avevano sollevato questioni come aeroporto frazioni, Prg, sulle quali cambiare passo. O verso. Non è stata data risposta su nessuna questione». Nella riunione all’ex Onpi molti consiglieri si erano già defilati. «Il Pd», continua Perilli, «con il solito stile renziano hanno annunciato mille cose fumose per distrarre dai problemi reali: frazioni, blocco dei processi di ricostruzione, assenza del governo nazionale e crisi del commercio». Insomma, la spaccatura tra Pd e resto della maggioranza si è ampliata. «Il delirio di onnipotenza e autosufficienza del Pd», dice Perilli, «è fuori luogo e fuori tempo. Non si percepisce la realtà e la gravità della situazione. Il Pd non è autosufficiente e può fare anche campagna acquisti. Noi dialoghiamo con Sel e per il dopo-Cialente, se il Pd continua su questa strada, non si esclude che dopo questa coalizione si possa aprire un percorso anche ad altre esperienze. Noi poniamo problemi seri e loro rilanciano con un hashtag».
Dello stesso parere Pierluigi Mancini (Api). «Non siamo contro la nomina di Capri, che abbiamo sostenuto. La gestione di questa fase politica non mi trova d’accordo. Così il Pd pensa di aver risolto tutti i problemi ma si sbaglia. E se ne prende la responsabilità». (e.n.)
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