Chiusura tribunali: proposta di Piccone per rinviare al 2025

L’emendamento riguarda anche il palazzo di giustizia di Sulmona, a rischio accorpamento con quello aquilano

AVEZZANO. Un emendamento per rinviare la data di chiusura dei tribunali di Avezzano e Sulmona che dovrebbero essere accorpati con quello dell’Aquila è stato depositato alla Camera dal parlamentare Filippo Piccone (Nuovo centrodestra), che punta così a un intervento che può avere il risultato di prolungare la vita delle due strutture giudiziarie.

Alla base della richiesta ci sarebbe il presupposto secondo cui la struttura aquilana non è ancora terminata e, quindi, ritenuta inadeguata ad accogliere l’imponente flusso di procedimenti che arriverebbero da Sulmona e, soprattutto da Avezzano, uno dei tribunali più affollati della regione.

«Abbiamo voluto presentare questa richiesta», afferma Piccone, ex sindaco di Celano e attuale vicesindaco, «in quanto riteniamo che la sede del tribunale del capoluogo d’Abruzzo non sia ancora completa nella sua interezza, sia per quanto riguarda un’ala della struttura, sia per quanto riguarda i suoi parcheggi. Pertanto, riteniamo sia necessario prolungare la data dell’accorpamento almeno fino al 31 dicembre 2025, in modo da poter, nel frattempo, trovare una adeguata soluzione utile ai cittadini di questi territori. Ho apprezzato», prosegue Piccone, «la disponibilità del viceministro alla Giustizia Enrico Costa, con il quale nei giorni scorsi, insieme al coordinatore provinciale dell’Aquila dell’Ncd, Massimo Verrecchia, abbiamo avuto modo di affrontare tale problematica considerando anche il lavoro che dovrà affrontare la commissione sulla geografia giudiziaria delle Corti d’Appello. Seguiremo tale emendamento sia per questa legge di Stabilità sia per altri provvedimenti, se ciò si rendesse necessario». In tal modo verrebbero bypassate tutte le altre iniziative a difesa dei due tribunali che vanno avanti da diversi anni, anche con manifestazioni pubbliche e con la richiesta di un referendum. Infatti, ulteriori 10 anni di attività sarebbero sufficienti ad assicurare un periodo ampio di manovra per evitare una futura chiusura. «Restiamo ancora convinti dell’importanza di avere nelle aree interne della nostra regione i tribunali di Avezzano e Sulmona», conclude Piccone, «quali presìdi territoriali che garantiscono ai cittadini un elevato servizio sociale strategico e un importante vantaggio economico per i territori interessati come la Marsica e la Valle Peligna». Attualmente, la chiusura è fissata per il 2018. Il consiglio regionale abruzzese è stato promotore per due volte del referendum per l’abrogazione della legge sul riordino dei tribunali, coordinando le altre regioni italiane. I quesiti sono stati, però, ritenuti inammissibili dalla Corte costituzionale. Tuttavia hanno portato a un’apertura da parte del ministero e all’ introduzione di disposizioni che hanno permesso di salvare 285 uffici dei giudici di pace, con i costi delle sedi e del personale amministrativo posti a carico dei Comuni, che hanno dato la propria disponibilità. Si era anche pensato a una convenzione tra Regione e ministero della Giustizia che consentisse di mantenere in attività i tribunali di Avezzano e Sulmona e di Lanciano e Vasto, destinati anch’essi alla soppressione nel 2018.

Pietro Guida

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