Cialente a Roma, è tregua con il governo
Strappato l’impegno sull’arrivo di 1 miliardo e 400 milioni, ma le bandiere tricolori restano ancora nel cassetto
L’AQUILA. È tornato dal doppio appuntamento a Roma, l’audizione al Senato e il tavolo interministeriale, con un’altra promessa. I soldi non ci sono ancora, «ma il governo», ha detto il sindaco Massimo Cialente, «è già al lavoro per trovare gli 80-85 milioni di euro che serviranno ad accendere il mutuo con la Cassa depositi e prestiti che dovrà portare all’Aquila e ai comuni del cratere 1 miliardo e 400 milioni da poter spendere subito, entro il 2013». Una trasferta definita «soddisfacente» dal sindaco, deciso ad archiviare, per ora, la marcia su Roma, ma a non tirar fuori dai cassetti le bandiere che, per protesta, ha fatto rimuovere dalle scuole e dagli uffici comunali. E resta per ora al Quirinale la fascia tricolore riconsegnata al presidente Gior gio Napolitano. «Sono in vigile attesa», ha commentato Cialente, lasciando intendere che alle rassicurazioni e agli impegni dovranno seguire subito i fatti. Cosa che, tradotta in cifre, significa lo stanziamento, a breve giro di posta, di 1 miliardo e 400 milioni. «Abbiamo due strade per ottenere i fondi richiesti. Il provvedimento», ha ribadito Cialente, «potrebbe essere inserito nella legge di conversione dell’ultimo decreto Monti sull’ambiente. Ma così i cantieri quest’anno rischiano di restare chiusi. Noi puntiamo, invece, a ottenere l’inserimento del finanziamento nel decreto su Imu e Cassa integrazione che sarà approvato domani».
Cialente ha poi aggiunto che «per la prima volta il governo ha preso atto che all’Aquila c’è un problema di mancanza di finanziamenti per la ricostruzione, cosa che finora non era stata né percepita né riconosciuta. È un dato politico importante, che fino a 15 giorni fa non era assolutamente chiaro. Il mio gesto disperato, con la protesta della rimozione del tricolore non gradita al prefetto, ha avuto i suoi effetti. Vedremo come andranno le cose, ma sono fiducioso anche se non intendo abbassare la guardia. Cosa certa è che da ieri sulla questione L’Aquila è al lavoro un coordinamento per assicurare sia il finanziamento per il 2013 che le risorse necessarie per portare avanti il cronoprogramma della ricostruzione». In quanto all’audizione al Senato, Cialente (a Roma con Emilio Nusca, coordinatore delle aree omogenee del cratere) ha aggiunto di aver avuto modo di spiegare, anche attraverso le risposte alle tante domande dei parlamentari, la situazione disastrosa in cui versa L’Aquila. «Finalmente il governo ha la consapevolezza che qui non ci sono più soldi per ricostruire: non lo avevano capito neanche nell’ultima audizione al Senato del ministro Fabrizio Barca».
«Il risultato politico del vertice è positivo. Ora c’è consapevolezza, da parte del governo, delle necessità degli aquilani. Quella a Palazzo Chigi è stata una riunione ai massimi livelli con esponenti del Tesoro, dell’Economia e della stessa Presidenza, oltre che con il coordinatore politico di Letta, l’onorevole Francesco Sanna». E poi l’impegno del sottosegretario Giovanni Legnini. «Lo ringrazio», ha detto Cialente, «per quello che sta facendo anche sul fronte di una possibile visita all’Aquila del presidente del Consiglio, con il quale spero di poter avere al più presto un colloquio telefonico».
«La discussione tecnica avvenuta a Palazzo Chigi», ha dichiarato la senatrice Stefania Pezzopane, «ovviamente riguarda i fondi e le modalità di arrivo delle risorse. Ai vertici del governo è stato sottoposto un programma in 8-10 anni. Ma soprattutto, e lo faremo con emendamenti al Senato, vogliamo tornare alla Cassa depositi e prestiti». Pezzopane ha chiarito, inoltre, che nell’incontro «è stato garantito l’arrivo di parte delle risorse previste nella delibera Cipe».
Critica la senatrice Enza Blun do (M5S). «Cialente fa bene a chiedere altri fondi, ma dovrebbe fare chiarezza», ha detto, «su come sono stati finora spesi quelli arrivati».
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