Cialente: "Caro fitti e tasse universitari in fuga dall'Aquila"
Il sindaco chiede subito un incontro con la rettrice e un consiglio comunale straordinario: "Basta coi prezzi alle stelle, ai ragazzi daremo gli alloggi del Fondo immobiliare"
L’AQUILA. Subito un incontro con i vertici dell’Università e i rappresentanti degli studenti. Poi la convocazione di un consiglio comunale straordinario e aperto dedicato all’ateneo aquilano. Il sindaco Massimo Cialente è «molto preoccupato» per le sorti di quello che «dovrebbe essere un patrimonio e una risorsa per la città». Il banco di prova, il prossimo mese di settembre, quando si conteranno i nuovi iscritti e serviranno almeno un migliaio di posti letto da mettere a disposizione dei fuori sede. Nel frattempo, occorrerà calmierare gli affitti, potenziare i servizi e affrontare il problema delle tasse. Per una scelta che il sindaco definisce «poco meditata», da quest’anno, dopo il bonus post-sisma, si ripagheranno le tasse universitarie: «Ma in cambio», sottolinea Cialente, «non offriamo alternative. La nostra Università non è ancora competitiva, manca quel salto qualitativo nella didattica e nell’offerta formativa che si ottiene garantendo la presenza dei docenti e un rapporto proficuo con gli studenti. Mancano sedi agevoli, i servizi sono scarsi, non ci sono posti letto da destinare ai meritevoli. Attualmente abbiamo solo quelli della caserma Campomizzi e della residenza San Bartolomeo. Chi non ottiene la borsa di studio è costretto a fare i conti con affitti molto alti e spesso improponibili».
Serve dunque una terapia d’urto: «Chiederò al più presto», aggiunge il sindaco, «un incontro con la rettrice Paola Inverardi, con il Senato accademico, i direttori dei dipartimenti, i rappresentanti degli studenti e del personale dell’Ateneo. Poi verrà convocato un consiglio comunale aperto con un unico punto all’ordine del giorno: il futuro dell’Università. Anche se è un’istituzione autonoma, resta un patrimonio dell’intera città e l’amministrazione comunale farà la sua parte, migliorando i servizi offerti, ma anche mettendo a disposizione gli alloggi del Fondo immobiliare che, attraverso un accordo, potrebbero essere dati in affitto agli stessi prezzi fissati dall’Adsu». Anche sulla questione tasse universitarie il sindaco ha una sua idea: «Sono state reintrodotte, ma senza prevedere in cambio agevolazioni di diversa natura per gli studenti. La ritengo una scelta quantomeno poco ponderata. Se l’Università non ce la fa da sola», sottolinea Cialente, «può chiedere aiuto alla politica. Possiamo andare a Roma e ragionarci. Anche di questo voglio parlare con la rettrice».
Il rischio, secondo il sindaco, è un calo vertiginoso delle iscrizioni: «Se ai problemi già elencati aggiungiamo il fatto che la città è ancora convalescente, allora mi chiedo per quale motivo uno studente che arriva dalle vicine regioni del centro sud dovrebbe scegliere L’Aquila?. Una città dalla quale i nostri stessi giovani vorrebbero fuggire, che ora ha purtroppo una bassa qualità della vita e dove gli affitti sono uguali, se va bene, oppure più alti di altre sedi? Qualcuno si è posto questo interrogativo? E del piano Ocse e dello studio Calafati che ne abbiamo fatto? Se a settembre non avremo almeno un migliaio di posti letto, ottenendo anche una riduzione dei prezzi degli affitti privati, prevedo guai. E allora firmerò, e subito, la convenzione per il Fondo immobiliare. Chi è contro questa misura», conclude Cialente, «sta sostenendo la speculazione immobiliare: aquilani che fanno gli sciacalli con gli studenti, ma anche con altri aquilani».
Romana Scopano
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