Collemaggio, la tendopoli resterà
L’arcidiocesi: voci infondate sulla rimozione in vista della Perdonanza.
L’AQUILA. I timori di uno smantellamento della tendopoli di Collemaggio in vista della Perdonanza celestiniana sono stati definivamente dissipati ieri. Lo si apprende in una nota nella quale l’arcidiocesi dell’Aquila, spiega che «non lo ha mai ritenuto necessario e quindi non lo ha mai richiesto alle autorità competenti». Secondo quanto affermato, in accordo con gli enti e la Protezione civile la diocesi sta pensando ad alternative per il il rito della Perdonanza. «Una delle ipotesi allo studio» continua la nota «é la creazione di un corridoio laterale alla tendopoli che permetta al Cardinale di arrivare in processione dinanzi la Porta Santa», quindi di aprirla e dare inizio così al giubileo annuale aquilano di agosto.
SAN SISTO. I problemi nelle tendopoli sembrano davvero infiniti e con essi le proteste della gente che è costretta a viverci. Stavolta una segnalazione arriva dal campo sfollati di San Sisto, gestito dalla Misericordia, con almeno 150 ospiti. Alcuni di questi assicurano che le tende sono di pessima qualità. «Non è possibile» dice una signora che vive nel campo e parla anche a nome di altre persone, «che quando c’è uno scroscio di acqua siamo costretti a vedere delle infiltrazioni senza poter fare nulla. Vuol dire che le nostre tende, a differenza di altre, sono di pessima qualità in quanto questi disservizi non si verificano in altri campi». La signora, comunque, tiene a precisare che le critiche non sono per nulla rivolte agli addetti delle Misericordia «che sono bravissimi e fanno del loro meglio, ma a chi fornisce loro mezzi inadeguati». Inoltre, sempre dalla stessa tendopoli arriva la protesta per il vitto insufficiente. «Lì c’è un solo cuoco» afferma la stessa signora aquilana «che è bravissimo ma è solo e il suo impegno spesso non basta. Al punto che anche io mi sono prestata a lavorare in cucina per dargli una mano».
BAGNO. La tendopoli di San Benedetto di Bagno ospita circa cento persone e potrebbe essere parzialmente smantellata se non ci fossero problemi burocratici. Lo affermano molti che popolano il campo i quali tornano a protestare in quanto la maggioranza delle loro abitazioni ha ottenuto l’agibilità dopo i sopralluogho. «Ma non vi possiamo tornare» assicurano, «in quanto non è stato ancora aggiornato e trasmesso l’elenco all’Enelgas al fine di avviare le procedure per il riallaccio del metano. Abbiamo già prospettato il problema ma finora, ed è passato tempo, nessuno ci ha dato ascolto. Ci sembra di essere cittadini di serie B». PILE. Da diversi giorni gli ospiti della tendopoli ex Italtel 2, nella frazione di Pile, sono costretti a tollerare l’aria irrespirabile che arriva da un corso d’acqua che nasce presso il vicino stabilimento Finmek. «E’ possibile» assicurano alcuni tra gli sfollati, «che nel fiumiciattolo ci siano stati degli scarichi abusivi. Diversamente non si spiega come nelle settimane scorse questo problema non si era mai presentato». Da segnalare che il corso d’acqua scorre a pochi metri dalle tende e dalla cucina. Il disservizio è stato denunciato al Comune dell’Aquila.
SAN SISTO. I problemi nelle tendopoli sembrano davvero infiniti e con essi le proteste della gente che è costretta a viverci. Stavolta una segnalazione arriva dal campo sfollati di San Sisto, gestito dalla Misericordia, con almeno 150 ospiti. Alcuni di questi assicurano che le tende sono di pessima qualità. «Non è possibile» dice una signora che vive nel campo e parla anche a nome di altre persone, «che quando c’è uno scroscio di acqua siamo costretti a vedere delle infiltrazioni senza poter fare nulla. Vuol dire che le nostre tende, a differenza di altre, sono di pessima qualità in quanto questi disservizi non si verificano in altri campi». La signora, comunque, tiene a precisare che le critiche non sono per nulla rivolte agli addetti delle Misericordia «che sono bravissimi e fanno del loro meglio, ma a chi fornisce loro mezzi inadeguati». Inoltre, sempre dalla stessa tendopoli arriva la protesta per il vitto insufficiente. «Lì c’è un solo cuoco» afferma la stessa signora aquilana «che è bravissimo ma è solo e il suo impegno spesso non basta. Al punto che anche io mi sono prestata a lavorare in cucina per dargli una mano».
BAGNO. La tendopoli di San Benedetto di Bagno ospita circa cento persone e potrebbe essere parzialmente smantellata se non ci fossero problemi burocratici. Lo affermano molti che popolano il campo i quali tornano a protestare in quanto la maggioranza delle loro abitazioni ha ottenuto l’agibilità dopo i sopralluogho. «Ma non vi possiamo tornare» assicurano, «in quanto non è stato ancora aggiornato e trasmesso l’elenco all’Enelgas al fine di avviare le procedure per il riallaccio del metano. Abbiamo già prospettato il problema ma finora, ed è passato tempo, nessuno ci ha dato ascolto. Ci sembra di essere cittadini di serie B». PILE. Da diversi giorni gli ospiti della tendopoli ex Italtel 2, nella frazione di Pile, sono costretti a tollerare l’aria irrespirabile che arriva da un corso d’acqua che nasce presso il vicino stabilimento Finmek. «E’ possibile» assicurano alcuni tra gli sfollati, «che nel fiumiciattolo ci siano stati degli scarichi abusivi. Diversamente non si spiega come nelle settimane scorse questo problema non si era mai presentato». Da segnalare che il corso d’acqua scorre a pochi metri dalle tende e dalla cucina. Il disservizio è stato denunciato al Comune dell’Aquila.