Commercianti in fuga dal centro «Colpa dei gusti degli aquilani»

11 Novembre 2024

Il vicesindaco Daniele difende le scelte della giunta imputando le responsabilità alle abitudini dei cittadini Ma Albano (Pd) non ci sta: «Tenere scuole e uffici fuori dalle mura è frutto di precise volontà politiche»

L’AQUILA. «Il successo o la sconfitta di un’attività commerciale la determinano i cittadini, non la politica». Non il caro affitti quindi, non la carenza dei parcheggi, non i disagi dovuti ai cantieri. Ma solo i gusti degli aquilani. «Altrimenti non mi spiego perché alcuni prendono la macchina e fanno chilometri per andare ad acquistare anche fuori regione». L’assessore al commercio Raffaele Daniele è certo di aver dato una risposta impopolare. «Riceverò critiche», anticipa, «ma non possiamo imputare all’amministrazione tutte le colpe, visto che ci sono nuove attività che aprono e che registrano anche numeri importanti». L’intervento dell’assessore arriva dopo la notizia della chiusura della storica boutique “Tofino” che a marzo trasferirà tutto lo showroom in un locale di proprietà a Gignano. «Esprimo massima solidarietà nei confronti di chi chiude un’attività», prosegue Daniele, «e accetto gli sfoghi di chi imputa all’amministrazione le colpe del fallimento, ma ritengo tuttavia che ci sia un problema più generalizzato nei confronti del commercio fisico legato soprattutto alle abitudini post covid, con un commercio online che ormai in tutta Italia è diventata un’abitudine e sta generando una crisi importante». E conclude: «Da parte nostra ce la mettiamo tutta per cercare di rilanciare il commercio del centro storico». Dopo “Tofino” altre tre attività potrebbero abbassare la saracinesca. Due su via Verdi e una a Piazza Duomo. «Il centro storico è il grande fallimento di questa amministrazione, una realtà sotto gli occhi di tutti». Tuona il capogruppo del Partito democratico Stefano Albano. È difficile la fruibilità, gli esercizi commerciali continuano a chiudere, con episodi di microcriminalità giornalieri, che di solito avvengono in periferia, perché questa amministrazione non ha lavorato per il ripopolamento del centro». Per il problema dei parcheggi, secondo Albano «hanno avuto anni e risorse per intervenire ma si sono limitati a lavorare solo su Porta Leoni, stravolgendo il progetto iniziale che prevedeva un parcheggio a più piani, facendo una toppa a colori che non risolve il problema». Una delle soluzioni secondo l’opposizione potrebbe essere quella di riportare gli uffici e le scuole nel centro storico. «Cominciando dagli uffici comunali», spiega, «attualmente abbiamo 17 sedi di cui almeno 14 fuori dal perimetro delle mura, dove paghiamo una montagna di affitti passivi – circa un milione di euro l’anno – una strategia che andava fatta per tempo così da riportare le persone in centro». Poi la strategia delle scuole. «Tutti gli urbanisti ci dicono che quando vuoi ripopolare un’area il primo tassello è la scuola, perché attrae automaticamente delle funzioni pubbliche e private. La scuola prende il bambino, i genitori e i nonni e garantisce un flusso costante che serve a nutrire gli esercizi commerciali e le attività professionali». Sarebbe un problema di sicurezza secondo la maggioranza. «Ma è una cavolata», ribatte Albano, «con tutta la montagna di demolizioni e ricostruzioni e l’acquisto equivalente si potevano fare queste valutazioni».
©RIPRODUZIONE RISERVATA