Crolli, ora gli indagati si smarcano
Gli avvocati abbozzano le linee di difesa in vista dei primi interrogatori.
L’AQUILA. Distinzione di ruoli, prescrizione e diversi gradi di responsabilità. Sono questi gli elementi sui quali lavorano gli avvocati difensori dei primi 26 indagati della mega-inchiesta sui crolli, in vista degli interrogatori. Intanto arrivano le prime nomine. Mauro Irti, uno dei nomi più noti in quanto discendente della potentissima holding del mattone, poi fallita, ha scelto l’avvocato Massimo Carosi.
LA DIFESA. L’avvocato Carosi segnala, riguardo alla posizione del suo assistito, che i lavori oggetto dell’indagine furono realizzati da un’associazione temporanea d’impresa cui aderì la «Irti», ma su progetto di altri. I progetti, architettonico ed esecutivo, furono redatti da ingegneri dipendenti da una società a partecipazione pubblica. Il ruolo del geometra Irti fu quello di direttore di cantiere, accanto a due direttori tecnici di cantiere con qualifica professionale di ingegneri. «Perplessità» esprime l’avvocato Maurizio Dionisio, che tutela una delle famiglie degli eredi dei defunti destinatari di informazione di garanzia. «La responsabilità penale è personale e si estingue con la morte del reo. La responsabilità civile, invece, si trasmette agli eredi ma con una diversa graduazione di dolo e colpa. In altre parole, con un diverso riguardo rispetto all’intenzionalità del fatto costituente reato. La responsabilità civilistica per rovina e difetti di cose immobili, ammesso e non concesso che sia questa la fonte della presunta responsabilità, si prescrive in 10 anni dal compimento dell’opera».
GLI INTERROGATORI. Venerdì alle 14,30 saranno ascoltati i due indagati per il crollo del convitto, il rettore Livio Bearzi e il dirigente della Provincia Vincenzo Mazzotta. Il 31 ottobre alle 9,30 sarà la volta degli indagati per i crolli nella casa dello studente. Davanti ai pm sfileranno Claudio Botta, Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Bernardino Pace, Carlo Giovani, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi e Pietro Sebastiani. Il 5 novembre sarà la volta di Luca Valente e Luca D’Innocenzo. Il 6 toccherà a sei dei 9 indagati per Ingegneria. Si tratta di Gian Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti, Massimo Calda, Mauro Irti, Carmine Benedetto e Alessandro Fracassi. Il 7 novembre saranno ascoltati Ernesto Papale, Sergio Basile e Giovanni Cecere.
ROSSINI. «Sono ottimista sui risultati che abbiamo raggiunto e che raggiungeremo. Abbiamo preso un ritmo rapido e andremo fino in fondo, anche per la gente che aspetta di conoscere la verità». Così il procuratore capo dell’Aquila Alfredo Rossini commenta la ripresa dei lavori nell’inchiesta sul terremoto dopo i primi 26 avvisi di garanzia per i crolli della casa dello studente (15), del convitto nazionale (2) e della sede della facoltà di Ingegneria, a Roio, dell’Università dell’Aquila (9). Da oggi pm, consulenti e polizia giudiziaria lavorano alle perizie dell’ospedale e di alcuni condomìni di via XX Settembre dove ci sono state vittime. «Si riprende a lavorare cercando di arrivare ad altri risultati», conclude il capo della procura. «Si continuerà con le indagini. Poi metteremo a punto la situazione alla luce dei tanti impegni. Dobbiamo analizzare altre perizie».
LA DIFESA. L’avvocato Carosi segnala, riguardo alla posizione del suo assistito, che i lavori oggetto dell’indagine furono realizzati da un’associazione temporanea d’impresa cui aderì la «Irti», ma su progetto di altri. I progetti, architettonico ed esecutivo, furono redatti da ingegneri dipendenti da una società a partecipazione pubblica. Il ruolo del geometra Irti fu quello di direttore di cantiere, accanto a due direttori tecnici di cantiere con qualifica professionale di ingegneri. «Perplessità» esprime l’avvocato Maurizio Dionisio, che tutela una delle famiglie degli eredi dei defunti destinatari di informazione di garanzia. «La responsabilità penale è personale e si estingue con la morte del reo. La responsabilità civile, invece, si trasmette agli eredi ma con una diversa graduazione di dolo e colpa. In altre parole, con un diverso riguardo rispetto all’intenzionalità del fatto costituente reato. La responsabilità civilistica per rovina e difetti di cose immobili, ammesso e non concesso che sia questa la fonte della presunta responsabilità, si prescrive in 10 anni dal compimento dell’opera».
GLI INTERROGATORI. Venerdì alle 14,30 saranno ascoltati i due indagati per il crollo del convitto, il rettore Livio Bearzi e il dirigente della Provincia Vincenzo Mazzotta. Il 31 ottobre alle 9,30 sarà la volta degli indagati per i crolli nella casa dello studente. Davanti ai pm sfileranno Claudio Botta, Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Bernardino Pace, Carlo Giovani, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi e Pietro Sebastiani. Il 5 novembre sarà la volta di Luca Valente e Luca D’Innocenzo. Il 6 toccherà a sei dei 9 indagati per Ingegneria. Si tratta di Gian Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti, Massimo Calda, Mauro Irti, Carmine Benedetto e Alessandro Fracassi. Il 7 novembre saranno ascoltati Ernesto Papale, Sergio Basile e Giovanni Cecere.
ROSSINI. «Sono ottimista sui risultati che abbiamo raggiunto e che raggiungeremo. Abbiamo preso un ritmo rapido e andremo fino in fondo, anche per la gente che aspetta di conoscere la verità». Così il procuratore capo dell’Aquila Alfredo Rossini commenta la ripresa dei lavori nell’inchiesta sul terremoto dopo i primi 26 avvisi di garanzia per i crolli della casa dello studente (15), del convitto nazionale (2) e della sede della facoltà di Ingegneria, a Roio, dell’Università dell’Aquila (9). Da oggi pm, consulenti e polizia giudiziaria lavorano alle perizie dell’ospedale e di alcuni condomìni di via XX Settembre dove ci sono state vittime. «Si riprende a lavorare cercando di arrivare ad altri risultati», conclude il capo della procura. «Si continuerà con le indagini. Poi metteremo a punto la situazione alla luce dei tanti impegni. Dobbiamo analizzare altre perizie».