D’Angelo (Ambito di caccia): «Tanto non eravamo pronti»
«È una sentenza che non ci scompone perché non eravamo pronti». Questa la reazione di Maurizio D’Angelo, presidente dell’Ambito territoriale caccia Sulmona, allo stop dato dal Consiglio di Stato alla...
«È una sentenza che non ci scompone perché non eravamo pronti». Questa la reazione di Maurizio D’Angelo, presidente dell’Ambito territoriale caccia Sulmona, allo stop dato dal Consiglio di Stato alla caccia del cervo in Abruzzo. «Era stato avviato tutto l’iter per avviare la caccia, che prevede, ad esempio, la selezioni di alcuni accompagnatori. Mettere in piedi il sistema non è facile». Secondo le stime della giunta Marsilio, il numero dei cervi è più del doppio rispetto a quello del 2018. Un dato eccessivo per l’impatto alle attività antropiche, ossia per le coltivazioni e per la sicurezza stradale. Motivi che la scorsa estate avevano portato l’esecutivo a far caricare i fucili ai cacciatori Atc di Avezzano, Sulmona, L’Aquila, Barisciano e Valle Subequana. Il colpo, però, è rimasto in canna. Con buona pace anche del tariffario della Regione: 50 euro per i piccoli minori di 12 mesi, 100 euro per le femmine giovani e adulte, 150 euro per i maschi giovani e 250 euro per quelli adulti. (a.d.a.)