D’Innocenzo si è dimesso
Lascia la giunta dopo l’avviso di garanzia
L’AQUILA. L’assessore comunale Luca D’Innocenzo si è dimesso. La decisione è stata ufficializzata ieri mattina con una lettera al sindaco Massimo Cialente e al presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti. D’Innocenzo (che è un esponente di Sinistra democratica ed ex presidente dell’Azienda diritto allo studio), è uno degli 11 indagati per il crollo della Casa dello studente in via XX Settembre.
Luca D’Innocenzo dal momento in cui ha ricevuto l’avviso di garanzia per la morte di otto giovani nella casa dello studente (le accuse sono omicidio colposo, disastro e lesioni colpose) ha preferito non rilasciare dichiarazioni pubbliche. Ieri sera ha accettato di rispondere alle domande del Centro pur senza entrare nel merito delle accuse che gli vengono mosse. D’Innocenzo, va ricordato, si era dimesso a maggio da presidente dell’Azienda diritto allo studio e poco tempo dopo era stato interrogato dalla polizia giudiziaria.
Quando ha deciso di dimettersi da assessore?
Nel momento in cui ho ricevuto la telefonata da parte della squadra mobile che mi comunicava l’imminente arrivo dell’avviso di garanzia.
Non se lo aspettava?
Dopo quasi sette mesi francamente no, ero stato già sentito tempo fa e avevo dato le spiegazioni che ritenevo di dover dare. Quando poi sulla stampa è stato scritto che c’erano 12 avvisi di garanzia in partenza allora lì ho avuto la sensazione che potevo essere fra i destinatari.
Dopo tutto quello che è successo alla Casa dello Studente non ha mai pensato che si poteva fare di più per garantire la sicurezza dei ragazzi che erano ospitati nella struttura?
E’ una domanda difficile. Io davanti a quella tragedia sono stato e sto male. Di fronte alla morte e al dolore ci si deve interrogare anche rispetto al proprio ruolo. Ritengo, onestamente, di aver svolto il mio compito di presidente dell’Adsu nella maniera più corretta.
Ci sono testimoni che sostengono di avere segnalato i pericoli della struttura nei giorni immediatamente precedenti al sisma.
Posso dire senza timore di essere smentito che nella settimana precedente il terremoto nessuno aveva parlato di questo con me.
Ritiene giusto che si indaghi su quel crollo?
Certo. La magistratura deve fare il suo lavoro e fare chiarezza. Spero che nel mio caso l’avviso di garanzia sia solo un atto dovuto.
Qual è il suo stato d’animo rispetto all’indagine a suo carico?
Io sono sereno e mi sono dimesso prima dall’Adsu e adesso dalla giunta proprio per avere il tempo e la serenità di poter chiarire la mia posizione.
Andrà via per qualche tempo dall’Aquila?
No, e perché mai. Sono uno sfollato come tanti aquilani. Ma resto qui.
Luca D’Innocenzo dal momento in cui ha ricevuto l’avviso di garanzia per la morte di otto giovani nella casa dello studente (le accuse sono omicidio colposo, disastro e lesioni colpose) ha preferito non rilasciare dichiarazioni pubbliche. Ieri sera ha accettato di rispondere alle domande del Centro pur senza entrare nel merito delle accuse che gli vengono mosse. D’Innocenzo, va ricordato, si era dimesso a maggio da presidente dell’Azienda diritto allo studio e poco tempo dopo era stato interrogato dalla polizia giudiziaria.
Quando ha deciso di dimettersi da assessore?
Nel momento in cui ho ricevuto la telefonata da parte della squadra mobile che mi comunicava l’imminente arrivo dell’avviso di garanzia.
Non se lo aspettava?
Dopo quasi sette mesi francamente no, ero stato già sentito tempo fa e avevo dato le spiegazioni che ritenevo di dover dare. Quando poi sulla stampa è stato scritto che c’erano 12 avvisi di garanzia in partenza allora lì ho avuto la sensazione che potevo essere fra i destinatari.
Dopo tutto quello che è successo alla Casa dello Studente non ha mai pensato che si poteva fare di più per garantire la sicurezza dei ragazzi che erano ospitati nella struttura?
E’ una domanda difficile. Io davanti a quella tragedia sono stato e sto male. Di fronte alla morte e al dolore ci si deve interrogare anche rispetto al proprio ruolo. Ritengo, onestamente, di aver svolto il mio compito di presidente dell’Adsu nella maniera più corretta.
Ci sono testimoni che sostengono di avere segnalato i pericoli della struttura nei giorni immediatamente precedenti al sisma.
Posso dire senza timore di essere smentito che nella settimana precedente il terremoto nessuno aveva parlato di questo con me.
Ritiene giusto che si indaghi su quel crollo?
Certo. La magistratura deve fare il suo lavoro e fare chiarezza. Spero che nel mio caso l’avviso di garanzia sia solo un atto dovuto.
Qual è il suo stato d’animo rispetto all’indagine a suo carico?
Io sono sereno e mi sono dimesso prima dall’Adsu e adesso dalla giunta proprio per avere il tempo e la serenità di poter chiarire la mia posizione.
Andrà via per qualche tempo dall’Aquila?
No, e perché mai. Sono uno sfollato come tanti aquilani. Ma resto qui.