LE SANZIONI
Disordini Avezzano-Cesena, 28 Daspo e ventisei denunce
Scatta il provvedimento del questore per 15 tifosi marsicani e undici romagnoli dopo i due arresti del 18 settembre scorso. Divieti per una durata complessiva di 93 anni
AVEZZANO. Ventisei persone denunciate e 28 sottoposte a Daspo dopo i due arresti scattati per i disordini della partita di calcio Avezzano-Cesena, valevole per il campionato di serie D, disputata allo stadio dei Marsi il 16 settembre scorso. Disordini che hanno causato lesioni personali a quattro poliziotti e danneggiamenti a diversi automezzi di servizio. Le attività d’indagine portate avanti dal commissariato di polizia di Avezzano, in collaborazione con la Digos della questura di Forli-Cesena, grazie anche all’esame delle riprese videofotografiche effettuate dalla polizia scientifica, hanno portato alla identificazione, a parte i due tifosi avezzanesi già tratti in arresto differito il 18 settembre, di 26 sostenitori delle due squadre (15 marsicani e undici romagnoli, di età compresa fra 17 e 46 anni) a carico dei quali sono state inviate comunicazioni di notizia di reato alla procura della repubblica di Avezzano e alla procura per i Minorenni dell’Aquila. Gli indagati dovranno rispondere, singolarmente o in concorso, di uno o più reati che vanno dall’invasione di campo aggravata al lancio di sassi e altri oggetti con pericolo per le persone. E ancora: violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento di veicoli della polizia, porto di oggetti atti a offendere in una manifestazione sportiva e travisamento in luogo pubblico. Il questore dell’Aquila ha emesso, a carico sia degli arrestati (già sottoposti ad obbligo giornaliero di firma) sia di tutti i denunciati, 28 provvedimenti di divieto di accesso nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive (Daspo), per una durata complessiva di 93 anni, così distinti: 7 della durata di cinque anni, di cui 5 con obbligo di presentazione convalidato dal gip su richiesta del pm, nei confronti di tifosi già in passato destinatari di Daspo emessi dai questori dell’Aquila, Forlì-Cesena e Teramo; 4 della durata di quattro anni, di cui tre con obbligo di presentazione convalidato dal gip su richiesta del pm; otto della durata di tre anni; nove della durata di due anni. Durante la vigenza del Daspo, gli interessati non potranno accedere a nessun impianto sportivo italiano e degli altri Stati l’Unione europea dove si disputeranno tutte le competizioni di calcio e di calcio a 5, maschili e femminili, anche amichevoli, relative ai campionati di serie A, B, Lega Pro, Lega nazionale dilettanti e altri incontri dei tornei dilettantistici, ai tornei internazionali e nazionali: Champions league, Europa league, Coppa Intertoto, Mondiale per club, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, altri tornei e trofei nazionali, come pure quelle della Nazionale Italiana di calcio e di calcio a 5. Sarà loro vietato di transitare nelle aree degli impianti interessati dalle predette manifestazioni tre ore prima dell’inizio, durante, e tre ore dopo il termine degli incontri. Il divieto è esteso ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni. In pratica sono loro inibite vie, piazze e aree di parcheggio utilizzate nei giorni in cui si svolgono le manifestazioni sportive; gli esercizi pubblici che gravitano nelle vicinanze degli impianti che abitualmente sono frequentati dai tifosi prima, durante e dopo gli incontri di calcio; le stazioni ferroviarie, di metropolitana e dei mezzi di superficie utilizzati dai tifosi per raggiungere gli impianti sportivi; le vetture e i vagoni dei mezzi di trasporto pubblici, soprattutto quelli appositamente predisposti per il trasporto dei tifosi. I destinatari del Daspo con prescrizioni dovranno inoltre presentarsi una o più volte nell’ufficio di polizia o nella stazione dei carabinieri indicata nel provvedimento amministrativo, in occasione di ogni partita, comprese le amichevoli, che sarà disputata dalla squadra di calcio dell’Avezzano o da quella del Cesena. Per l’eventuale violazione del Daspo, la legge prevede, oltre all’arresto in flagranza di reato, la reclusione da uno a tre anni e la multa da diecimila a 40mila euro.
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