Dompé investe 7 milioni per un nuovo impianto

L’amministratore delegato Aringhieri annuncia il potenziamento del sito Biotecnologie per produrre anticorpi per il trattamento delle malattie rare

L’AQUILA. Un investimento da sette milioni di euro per il 2013 destinato a implementare l’attività del sito aquilano di Campo di Pile attraverso un impianto biotech per la produzione di anticorpi per il trattamento delle malattie rare. L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato del gruppo Dompé Eugenio Aringhieri.

Il numero 2 del colosso farmaceutico ha dichiarato, al quotidiano economico Il Sole 24 Ore, l’intenzione del gruppo di voler puntare a consolidare le proprie posizioni anche in Italia, oltre alla Russia. «Il campo di gioco per l’Italia è proprio questo», ha dichiarato Aringhieri, «cioè garantire una crescita continua della qualità attraverso ricerca e innovazione. Siamo all’Aquila da 20 anni e pensiamo che si possa continuare a investire qui, proprio per alimentare con la nostra ricerca nazionale lo sviluppo futuro del gruppo». Fondato nel 1993, lo stabilimento aquilano si sviluppa su un’area di 30mila metri quadrati e occupa 250 dipendenti, di cui 70 dedicati all’attività di ricerca e sviluppo.

Positive le prime reazioni da parte dei sindacati alla notizia dell’investimento che, con ogni probabilità, comporterà anche una rivisitazione con adeguamento degli spazi attualmente a disposizione del gruppo Dompé.

Per il segretario provinciale della Filctem-Cgil Francesco Marrelli «si tratta di un investimento senza dubbio importante per il territorio perché punta a creare maggior valore industriale in questa zona. Il settore delle Biotecnologie, del resto, è anticiclico rispetto alla crisi. Mentre le aziende sono in affanno vi sono, fortunatamente, delle realtà industriali che ancora investono sul nostro territorio in settori strategici come quello delle Biotecnologie». Non è questo il solo progetto di Dompé per il sito aquilano. «Vi è anche», riprende Marrelli, «la parte relativa al piano presentato per poter attingere alla riserva del 5 per cento dei complessivi 100 milioni di euro dell’emendamento Barca. Come sindacato Cgil chiediamo che questi progetti in itinere per L’Aquila siano innanzitutto innovativi, che creino maggiore occupazione e che si tratti di un’occupazione stabile e di qualità». Una prima verifica da parte dei sindacati è stata effettuata in sede aziendale durante la fase delle relazioni industriali. «Ora», conclude il segretario Filctem-Cgil, «valuteremo nel dettaglio il progetto complessivo, molto articolato, che dovrebbe prevedere innovazione, maggiore occupazione e occupazione stabile e di qualità».

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