Due musei per i tesori aquilani
Ex Aurum e Vittoria Colonna pronti a ospitare le opere d’arte
PESCARA. Pescara offre ospitalità nei suoi musei alle opere d’arte dell’Aquila finite nella polvere sotto le macerie del terremoto o salvate da edifici pericolanti e insicuri. La disponibilità dell’amministrazione comunale è stata resa nota ieri dal vice sindaco Camillo D’Angelo al direttore della Soprintendenza dei Beni culturali Annamaria Reggiani durante un incontro nel capoluogo devastato dal sisma, dove la maggior parte delle chiese e degli edifici storici sono gravemente danneggiati.
«Noi ci auguriamo che il patrimonio artistico dell’Aquila possa restare in Abruzzo in strutture adeguate e sicure come quelle di Pescara: poiché l’emergenza durerà probabilmente anni, questo consentirebbe di utilizzare le opere per organizzare mostre in cui esporre i tesori della nostra terra» ha detto Camillo D’Angelo, che è stato accompagnato nella sua visita dall’assessore alla Cultura Paola Marchegiani e dal responsabile dell’ex Aurum Patrizio Cappelli. Quattro gli spazi dove potrebbero trovare ospitalità i tesori dell’arte sottratti alla devastazione: il museo «Vittoria Colonna», dotato di un apposito caveau, l’ex Aurum, dove i sotterranei hanno sistemi di sorveglianza, l’ex sede del quartiere 1, a San Donato, e un’ala ancora deserta del vecchio tribunale di piazza Alessandrini, entrambe provviste di strumenti anti-intrusione.
I sopralluoghi da parte della Soprintendenza sono già iniziati: domenica scorsa, un funzionario ha visto l’ex liquorificio, mentre una visita alle altre strutture messe a disposizione dal Comune è prevista per questa mattina alle 10.30. «La dottoressa Reggiani è favorevole all’invio di parte delle opere a Pescara, e nelle prossime ore valuterà l’ipotesi con il ministro Sandro Bondi e con il sottosegretario Guido Bertolaso» ha detto D’Angelo. «Oggi ne parlerò con il presidente Chiodi, con la speranza che le opere possano restare in Abruzzo per non disperdere il nostro patrimonio artistico».
Questa mattina, inoltre, è previsto un incontro con i responsabili della Pubblica istruzione per valutare l’inserimento dei bambini e dei ragazzi aquilani sfollati a Pescara con le loro famiglie nelle scuole della città, per consentire loro di concludere l’anno scolastico e riprendere, per quanto possibile, una vita normale.
«Noi ci auguriamo che il patrimonio artistico dell’Aquila possa restare in Abruzzo in strutture adeguate e sicure come quelle di Pescara: poiché l’emergenza durerà probabilmente anni, questo consentirebbe di utilizzare le opere per organizzare mostre in cui esporre i tesori della nostra terra» ha detto Camillo D’Angelo, che è stato accompagnato nella sua visita dall’assessore alla Cultura Paola Marchegiani e dal responsabile dell’ex Aurum Patrizio Cappelli. Quattro gli spazi dove potrebbero trovare ospitalità i tesori dell’arte sottratti alla devastazione: il museo «Vittoria Colonna», dotato di un apposito caveau, l’ex Aurum, dove i sotterranei hanno sistemi di sorveglianza, l’ex sede del quartiere 1, a San Donato, e un’ala ancora deserta del vecchio tribunale di piazza Alessandrini, entrambe provviste di strumenti anti-intrusione.
I sopralluoghi da parte della Soprintendenza sono già iniziati: domenica scorsa, un funzionario ha visto l’ex liquorificio, mentre una visita alle altre strutture messe a disposizione dal Comune è prevista per questa mattina alle 10.30. «La dottoressa Reggiani è favorevole all’invio di parte delle opere a Pescara, e nelle prossime ore valuterà l’ipotesi con il ministro Sandro Bondi e con il sottosegretario Guido Bertolaso» ha detto D’Angelo. «Oggi ne parlerò con il presidente Chiodi, con la speranza che le opere possano restare in Abruzzo per non disperdere il nostro patrimonio artistico».
Questa mattina, inoltre, è previsto un incontro con i responsabili della Pubblica istruzione per valutare l’inserimento dei bambini e dei ragazzi aquilani sfollati a Pescara con le loro famiglie nelle scuole della città, per consentire loro di concludere l’anno scolastico e riprendere, per quanto possibile, una vita normale.