L'AQUILA

E’ morto Petrilli, una vita dedicata alla ingiusta detenzione

Aveva 65 anni, originario di Ortona dei Marsi e da anni residente all'Aquila: storico militante della sinistra colpito mercoledì da un’embolia polmonare. Era stato accusato e poi assolto di aver fatto parte di Prima Linea

AVEZZANO. Non ce l’ha fatta Giulio Petrilli. E’ deceduto nell’ospedale di Avezzano dove era ricoverato per una embolia polmonare.

Ex dirigente di Rifondazione Comunista, e amministratore Ater, a vent'anni, nel 1980, era stato accusato dalle autorità giudiziarie di essere uno dei leader di Prima Linea ed era stato arrestato con l'accusa di "banda armata". Questa accusa gli aveva comportato sei anni di prigione in un regime rigoroso simile al 41 bis.

Tuttavia, in seguito, la tesi dell'accusa venne smontata.Nel 1986, la Corte d'Appello di Milano lo aveva assolto e tre anni dopo, anche la Cassazione aveva confermato la sua innocenza. Da allora, Petrilli aveva dedicato anni della sua vita alla lotta per ottenere il riconoscimento e il risarcimento per i danni causati dalla sua ingiusta detenzione.  Era stato ricoverato d'urgenza nell'ospedale di Avezzano per embolia polmonare.

LE REAZIONI 

Queste le parole di cordoglio del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Ho appreso con dolore della scomparsa di Giulio Petrilli. La sua vicenda umana e politica rappresenta una ferita mai rimarginata. Ne ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale e rispettatone l’impegno politico e civico. Ricordo quando, nel dicembre 2022, scrissi al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sottoporgli il caso di Giulio, vittima di un errore giudiziario”, ripercorre il primo cittadino. “Prima di allora, fu il Consiglio comunale dell’Aquila, nel 2015 e nel 2018, ad approvare due ordini del giorno per sostenere la sua battaglia. Ai suoi cari e a quanti gli hanno voluto bene rivolgo un sincero cordoglio, a nome della municipalità e mio personale”, conclude il sindaco.

Ho sperato fino all’ultimo che la tempra e la determinazione che ha dimostrato per tutta la vita gli facessero vincere anche questa battaglia. Mi rattrista profondamente apprendere della scomparsa del mio amico Giulio Petrilli”: lo dichiara Michele Fina, senatore e tesoriere nazionale del Partito Democratico. 

Fina sottolinea: “Giulio era uomo di sinistra, battagliero, dagli ideali incrollabili. Grazie alla sua passione e alla sua forza di volontà era riuscito a fare della sua sfortunata esperienza personale uno stimolo per un’istanza generale, quella di vedere riconosciuta l’ingiusta detenzione. Sono stato partecipe di questa battaglia anche nell’ultimo periodo con un’interrogazione rivolta al ministro della Giustizia assieme alla senatrice Cucchi e ai senatori De Cristofaro e Magni. Purtroppo Giulio scompare prematuramente prima di vedere affermati i suoi sacrosanti diritti. E questo è un dolore nel dolore. Mi mancherà moltissimo”.

Il Partito Democratico dell’Aquila piange la dolorosa scomparsa di Giulio Petrilli. Compagno di tante battaglie, Giulio era un rivoluzionario dall’animo nobile. Pur avendo conosciuto la sofferenza, non ha mai perso la gentilezza. E mai si è arreso all’ingiustizia, continuando a battersi per la verità e per i diritti dei più fragili. A vent’anni, fu rinchiuso in carcere con la falsa accusa di essere uno dei capi di Prima Linea: restò in cella sei anni per banda armata, fino a quando tutte le accuse vennero smontate e la Corte d’Appello di Milano lo assolse, con sentenza confermata in Cassazione. Da allora, Giulio è diventato un punto di riferimento a livello nazionale per tutti coloro che avevano patito il carcere senza colpa. Non è riuscito ad avere giustizia per sé, ma la sua battaglia continuerà ad essere la nostra. Giulio era un sognatore, un compagno generoso: mai ha fatto mancare il suo illuminato impegno politico e civico. Mancherà tremendamente alla nostra città.  Addio compagno Giulio, non ti dimenticheremo.